Una “Riforma verde” per l’ambiente

Ecologia, economia e oikoumene. Questo il triplice significato di “oikos” emerso dalla tre giorni di consultazione ecumenica sui temi ambientali, appena conclusasi in Svizzera

Foto Marietta Ruhland - CEC

Roma (NEV), 16 maggio 2019 – Oltre 30 esperti, educatori, teologi, ricercatori, ministri di culto si sono riuniti presso l’Istituto ecumenico di Bossey, a Ginevra (Svizzera) dal 12 al 15 maggio, per riflettere sull’eco-teologia e sull’educazione teologica nel corso di una “Consultazione sulla riforma verde”.

“Il vostro impegno per l’eco-teologia come tema di educazione teologica ecumenica è molto importante per il modo in cui vogliamo coinvolgere le chiese in vista della prossima assemblea a Karlsruhe e oltre”, ha affermato il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit, nel salutare i partecipanti provenienti dal Pacifico, dall’Africa, dall’Asia, dall’America Latina, dal Nord America e dall’Europa.

Nel corso dei lavori si è discusso, fra l’altro, del contributo specifico delle tradizioni indigene alla comprensione delle relazioni umane con gli elementi della creazione e come la connessione con essa crei un nuovo approccio eco-teologico.

Eco-teologia

La consultazione ha affermato l’importanza dell’iniziativa oceanica per una “teologia eco-relazionale”, in quanto legata sia a una teologia trinitaria sia alle pratiche indigene nelle relazioni di cura verso la creazione.

Una ricca varietà di contenuti e interventi ha caratterizzato i lavori, spaziando dagli alberi del lattice, autentici monumenti viventi per il KhoiSan sudafricano, all’economia di sussistenza e alle modalità di coltivazione della comunità indigena Mizoram nell’india nordorientale, ai popoli della regione amazzonica che lottano per la conservazione delle foreste pluviali, fino alle riflessioni sistematiche sul triplice concetto di oikos (ecologia, economia e oikoumene), nonché sulla rilevanza dell’ecologia come questione trasversale per la teologia ecumenica.

La consultazione è stata organizzata in collaborazione fra il dipartimento di Educazione teologica ecumenica del CEC e l’Associazione delle missioni protestanti delle chiese in Germania. “Le chiese e le istituzioni teologiche devono essere incoraggiate a un nuovo linguaggio, a interpretare i testi biblici e innovare la prassi educativa attraverso una lente olistica che prenda in considerazione tutta la creazione come interconnessa e attraverso modelli di apprendimento esperienziali basati sulla comunità”, ha dichiarato Amélé Ekué, professore di Etica ecumenica a Bossey e dirigente del programma per l’Educazione teologica ecumenica del CEC. I partecipanti stanno lavorando a un testo di raccomandazioni alle chiese e alle istituzioni teologiche da condividere con la Commissione per l’educazione e la formazione ecumenica del CEC, che si riunirà in ottobre e novembre, per proseguire la riflessione sull’esigenza di una riforma verde e del suo significato per l’educazione teologica.