Diaconia valdese su caso Bibbiano: proteggere e ascoltare i più deboli

La Commissione sinodale per la Diaconia (CSD) prende posizione sul tema della tutela dei minori

Roma (NEV), 5 agosto 2019 – La Commissione sinodale per la Diaconia (CSD) ha diramato un comunicato in cui prende posizione sul tema della tutela dei minori a seguito del caso Bibbiano, comune in provincia di Reggio Emilia dove è in corso un’inchiesta per presunto traffico di minori.

La Diaconia valdese è da decenni impegnata nell’accoglienza e sostegno di bambine e bambini e indica come priorità la loro tutela, evidenziando la necessità di un sistema attivo per la protezione dei più deboli. “L’Italia, pur con alcune zone d’ombra, ha costruito un sistema avanzato, sensibile e moderno di tutela dei minori. Famiglie, comunità locali, magistratura, associazionismo e Terzo Settore, che ne sono gli attori principali, hanno consentito all’Italia di avere un numero di minori “fuori famiglia” (comunità per minori e affidi familiari) estremamente ridotto rispetto agli altri paesi europei (in Francia, ad esempio, i minori fuori famiglia sono dieci volte più numerosi)” si legge sul sito della CSD.

Protezione, promozione dei diritti, analisi dei rischi, responsabilità, queste sono alcune delle parole usate dalla Diaconia valdese rispetto al delicato ambito in cui si sta muovendo l’inchiesta.

“In questa tempesta mediatica – continua la CSD – esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie che soffrono perché viene loro tolta, temporaneamente, la possibilità di vivere con i propri figli, ma anche agli assistenti sociali che, per tutelare i minori, si assumono la responsabilità di indagare, di ‘farsi i fatti degli altri’, di scontrarsi con una cultura familista e patriarcale. Solidarizziamo con i giudici che devono compiere scelte molto delicate, in situazioni complesse dove, spesso, bisogna scegliere fra genitori che hanno bisogno di aiuto e bambini che devono essere tutelati. Esprimiamo anche solidarietà a tutti quelli che lavorano nelle comunità per minori che continuano a fare seriamente il loro lavoro, anche in questo periodo, in cui sono attaccati come ‘speculatori prezzolati’. Siamo vicini a tutti quelli che hanno aperto le proprie famiglie all’esperienza dell’affido familiare, che pensano che i figli non siano di proprietà, ma siano dei fiori che devono essere innaffiati e curati con attenzione”.

Soprattutto, conclude il comunicato “esprimiamo la nostra vicinanza a tutti i bambini e le bambine, ragazze e ragazzi che si trovano, malgrado loro, a vivere situazioni conflittuali, di abuso, di maltrattamenti, di violenza, di carenza di cura. Vogliamo che siano tutelati, aiutati e protetti. Vogliamo che siano considerati protagonisti del proprio futuro, che la loro capacità di autodeterminazione sia maggiormente valorizzata passando dall’avere diritto di parola ad avere il diritto di essere ascoltati. Questo, forse, è uno degli aspetti in cui il ‘sistema italiano’ può essere aggiornato in modo innovativo”.

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