Brasile. GLAM: Preoccupazione per ambiente, sicurezza alimentare, diritti umani e stato di diritto

La Commissione globalizzazione e ambiente della FCEI preoccupata per l’approvazione di 51 nuovi pesticidi nel mercato brasiliano (ora sono 450 in totale), che potrebbero arrivare in Europa grazie all'accordo commerciale con il Mercosur, e alla fragile situazione democratica nel paese

Roma (NEV), 9 agosto 2019 – La Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) esprime la sua preoccupazione per l’approvazione di 51 tipi di nuovi pesticidi nel mercato brasiliano. Secondo un sondaggio di Greenpeace, sin dall’inizio del governo di Jair Bolsonaro, il 1° gennaio 2019, sono state autorizzate 290 nuove sostanze.

Nell’ultimo anno del governo di Michel Temer (31 agosto 2016 – 31 dicembre 2018), succeduto a Dilma Rousseff dopo una procedura di impeachment illegale, il paese aveva raggiunto un record nel rilascio di nuovi pesticidi, 422, a cui si debbono aggiungere 28 sostanze pubblicate nella Gazzetta ufficiale del 1 ° gennaio 2019 e provenienti dalla gestione Temer; si raggiunge così un totale di 450. Altre 560 domande di registrazione sarebbero in attesa di autorizzazione per l’uso nel paese. La maggior parte delle richieste proviene da società multinazionali straniere, principalmente dagli Stati Uniti, dalla Germania e dalla Cina.

Secondo un documento di Greenpeace, dei 51 nuovi pesticidi autorizzati, 18 sono estremamente o altamente tossici. Tenendo conto dei 290 prodotti approvati nel 2019 il 41% (118) è considerato estremamente o altamente tossico, il 32% è vietato nelle liste dell’Unione Europea. Tra questi l’atrazina, al bando già dal 2003, e ritenuta responsabile della castrazione chimica nelle rane, l’acefato, che è proibito nell’UE da quasi vent’anni, e in grado di nuocere al sistema riproduttivo maschile negli umani, e il diquat, che danneggia il sistema ormonale umano ed è pericoloso per uccelli e mammiferi.

Il presidente Bolsonaro sostenuto dalle lobby del business agricolo, sin dalla campagna elettorale ha chiarito che considera l’ambiente un ostacolo allo sviluppo economico e si è più volte espresso a favore dell’ampliamento dell’attività di estrazione mineraria e industriale nell’Amazzonia e nelle aree protette.

“Non è difficile risalire agli interessi che tirano i fili dell’azione Bolsonaro – dice la GLAM –, che ha sottoposto l’autorità ambientale Ibama, in passato autonoma, al controllo del Ministero dell’agricoltura, che ha dato mano libera alla distruzione della foresta amazzonica per ricavare soia ogm e nuovi pascoli per animali da carne. Tale strategia fa parte della generale ripresa del controllo degli Usa del proprio ‘giardino di casa’ e della mappa della lobby di gruppi evangelicals a sostegno delle destre. Bolsonaro ne fa parte e ha anche dichiarato pubblicamente di essere stato scelto da Dio”.

La GLAM considera la situazione brasiliana particolarmente critica sia dal punto di vista ambientale che da quello del rispetto dello stato di diritto, dei diritti civili e umani: “gli sviluppi politici degli ultimi anni hanno messo a nudo una fragilità delle istituzioni democratiche e un disprezzo per le stesse da parte delle élites tradizionali: la deposizione nel 2016 con un impeachment della presidente eletta Dilma Rousseff, e l’incarcerazione, a seguito di un processo manipolato, di Luiz Ignácio Lula da Silva sul quale le informazioni rese pubbliche da The Intercept Brasil danno ampie notizie, indicano una retrocessione delle condizioni di agibilità democratica”.

Considerando che lo scorso 28 giugno, a vent’anni dall’inizio dei negoziati per la creazione di un’area di libero scambio con il Mercosur, si è raggiunta l’intesa sul testo dell’accordo che regolerà gli scambi commerciali tra Europa e Sud America, e alla luce delle criticità che sta vivendo il paese latinoamericano, la GLAM chiama le chiese “ad aderire alle iniziative internazionali per monitorare l’accordo UE e Mercosur e non abbassare la guardia sul rispetto della sicurezza alimentare, dei diritti umani in Brasile e la salvaguardia dello stato di diritto”. Ancora una volta la Commissione globalizzazione e ambiente della FCEI chiama ad “abbandonare un modo di produrre biocida e insostenibile sotto ogni profilo, sociale e ambientale e invita a unirsi al Tempo del creato, che inizia tra poche settimane, e che ha al centro proprio questi temi”.