Il grido della creazione, il grido dei poveri. L’Amazzonia è in fiamme e dobbiamo reagire

Il Consiglio latinoamericano delle chiese ha firmato un appello di diverse associazioni e chiese del continente sull’Amazzonia

Foto tratta dal sito iglesiasymineria.org

Roma (NEV), 26 agosto 2019 – “Sollecitiamo lo Stato brasiliano ad attuare le misure necessarie per fermare la deforestazione dell’Amazzonia e condurre le indagini pertinenti per stabilire se questi incendi hanno un intento criminale con il fine di espandere la frontiera agricola”. Il Consiglio latinoamericano delle chiese (CLAI) e altre organizzazioni e chiese latinoamericane hanno lanciato un appello per l’Amazzonia ai governanti delle Nazioni, al Consiglio economico sociale delle Nazioni Unite e all’’Unione Europea in cui si dicono “preoccupati per le notizie che arrivano direttamente da contadini, contadine, popolazioni indigene, afro-discendenti e movimenti sociali”.

I firmatari vogliono lanciare “un appello urgente per la grave situazione a cui sono sottoposti tutti gli esseri viventi che vivono in Amazzonia” e fanno riferimento alla notizia secondo cui si presume che questa situazione sia stata alimentata anche dal governo brasiliano e dai grandi proprietari terrieri con interessi economici in Amazzonia.

“Non possiamo rimanere indifferenti a questo ecocidio perpetrato contro la Madre Terra – prosegue il documento – che influisce sulla vita di tutta l’umanità, poiché, come ricorda l’Enciclica Laudato Si, tutto è interconnesso”.

I firmatari chiedono quindi “ai governi brasiliano, boliviano e colombiano, ai governi dei nostri paesi di adottare misure urgenti ed efficaci per fermare questa devastazione ambientale” e lo fanno chiamando in causa l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, “come un’opportunità per i paesi e le loro società di intraprendere un nuovo percorso con cui migliorare la vita di tutti, senza lasciarsi alle spalle nessuno”.

Il documento fa anche riferimento agli impegni assunti nell’accordo di Parigi e nell’accordo di Escuazú, che obbligano “tutti gli Stati che li hanno sottoscritti a monitorare gelosamente l’attuazione di misure urgenti e forti di protezione della Madre Natura, e in particolare dell’Amazzonia e dei suoi popoli, a causa dell’importante conglomerato di vita che ospita e della sua funzione fondamentale nella regolazione del clima e nella conservazione della vita in ogni angolo del pianeta”.

Particolarmente importante il riferimento all’autodeterminazione dei popoli contenuto nel testo,  dove i firmatari chiedono anche di “fornire il supporto necessario per mitigare l’impatto fatale che questi incendi producono”.

Leggi qui il testo completo dell’Appello.