Argentina. La FAIE chiede che sia dichiarata l’emergenza alimentare

La Federazione delle chiese evangeliche in Argentina ha espresso la sua adesione alla richiesta di una dichiarazione di emergenza alimentare e nutrizionale

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Roma (NEV), 5 settembre 2019 – La Federazione delle Chiese evangeliche in Argentina (FAIE) ha espresso la sua adesione alla richiesta di una dichiarazione di emergenza alimentare e nutrizionale, già proposta da altre entità religiose, dalla società civile e da numerosi gruppi politici.

Nella nota firmata dal presidente Néstor Miguez emerge la motivazione che ha portato la FAIE ad appoggiare questa richiesta e cioè “la verifica della situazione precaria che colpisce la nostra gente, in particolare i settori più dimenticati, i ragazzi, le ragazze e i nostri anziani. Ogni giorno aumenta il numero di persone che si avvicinano alle nostre chiese per chiedere aiuti alimentari”.

L’affermazione di Miguez si basa sulle notizie che a lui giungono da parte di chiese che hanno aperto mense popolari per arginare l’emergenza: “Da una parte vediamo il numero crescente di persone che richiedono il nostro aiuto, e dall’altro ci accorgiamo del costo e della difficoltà nell’ottenere le risorse necessarie per fronteggiare questa situazione”.

Secondo l’Osservatorio sulle politiche pubbliche dell’Università di Avellaneda, oltre cinque milioni di argentini oggi non possono accedere al cibo di base. Il numero di persone che mangiano poco o male è doppio rispetto al 2016. L’Osservatorio lo indica come conseguenza dell’aumento del prezzo del cibo: solo nell’ultimo anno il latte è aumentato dell’88,7%; il burro dell’88,3%; la carne dell’84%; la pasta del 74%; il riso del 70,9%; e il pollo del 70,3%. I rappresentanti politici, le organizzazioni sociali e le istituzioni avvertono la crescita della povertà e della sovrappopolazione di bambini e genitori nelle mense comunitarie.

Un rapporto pubblicato dall’Università Cattolica dell’Argentina riporta che quattro su dieci bambini e adolescenti di Buenos Aires si nutrono in mense comunitarie, principalmente nelle scuole, e che i bambini nella periferia Buenos Aires stiano vivendo grandi mancanze in termini di sicurezza alimentare rispetto alla media nazionale, poiché il 7,8% di essi non consuma sostanze nutritive essenziali. Ciò è rafforzato da un rapporto del Centro di economia politica argentina (CEPA), che descrive in dettaglio come il governo nazionale ha svalutato le politiche sociali rivolte ai bambini, con tagli ad una serie di politiche di assistenza e alla fornitura di vaccini. (Fonte www.perfil.com). Secondo l’INDEC (Istituto nazionale di statistica e censimento della Repubblica argentina), la povertà colpisce il 46,8% dei minori di 14 anni e il 14,5% dei ragazzi ha avuto fame nell’ultimo anno.

Tutto ciò ha portato a scrivere un progetto di legge consegnato alla Camera dei deputati, che chiede che l’emergenza alimentare sia stabilita in tutto il paese e che siano stanziati 10 miliardi di pesos a causa dell’elevato rischio di malnutrizione che viene rilevato in grande parte di bambini e adolescenti che frequentano le mense della comunità.

Il progetto prevede anche la creazione di un Consiglio nazionale di emergenza alimentare, composto da tre rappresentanti del governo nazionale e tre dei movimenti sociali e deve sviluppare una mappa territoriale che identifichi le prime situazioni vulnerabili e offrire strategie alternative, oltre a rafforzare i programmi alimentari, fornendo cibo direttamente e sistematicamente.

L’ultima volta che un’emergenza alimentare è stata applicata nel paese è stato nel 2001 a causa della grave crisi economica.

La coalizione Cambiemos, che guida il paese dal 2015, è riluttante ad approvare la legge sull’emergenza alimentare con l’argomento che il suo contenuto è già contemplato dalla legge sull’emergenza sociale approvata dal Parlamento nel dicembre 2016.