Roma (NEV), 23 settembre 2019 – Mentre gli stati si riuniscono al vertice delle Nazioni Unite per l’azione per il clima, che si sta svolgendo oggi, ACT Alliance, la Federazione luterana mondiale (FLM) e il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), che insieme rappresentano 580 milioni di cristiani in tutto il mondo, hanno diramato un messaggio congiunto con cui chiedono giustizia climatica e azioni immediate.
“Le nostre chiese stanno spingendo i governi di tutto il mondo a prendere misure più forti e presentare piani concreti per affrontare i cambiamenti climatici – ora” si legge nel documento, che prosegue ricordando gli impatti dei cambiamenti climatici che il mondo sta affrontando e le conseguenze catastrofiche che questo sta generando: “l’uragano Dorian, il ciclone Idai, gli incendi dell’Amazzonia, le inondazioni in India, Bangladesh e Myanmar, la siccità nel Corno d’Africa. Ci sarà ‘un prossimo disastro’ e le persone più vulnerabili rischiano probabilmente di affrontare il peso maggiore del suo impatto”.
Le chiese chiedono alle Nazioni Unite “di agire in modo ambizioso” e “di lavorare con rinnovato vigore per mantenere l’innalzamento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C. Il momento di agire è adesso. La nostra cura per la creazione di Dio non può permetterci più ritardi”.
L’appello è rivolto anche alle stesse comunità di fede per lavorare “uniti contro chi cerca di negare fatti scientifici e mettere a tacere le voci delle donne, dei giovani, degli indigeni e di altri che rischiano di perdere tutto mentre i cambiamenti climatici devastano le loro vite e i loro mezzi di sostentamento”.
“La trasformazione radicale deve avvenire ora” concludono.
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