Attentato di Halle (Germania). Negro: Bisogna “Odiare il male”

Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, esprime solidarietà alle persone colpite

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Roma (NEV), 10 ottobre 2019 – “La matrice dell’antisemitismo e dell’islamofobia è la stessa. Lo ha evidenziato bene Gad Lerner, con il quale mi trovo d’accordo, su twitter. È la matrice dell’odio suprematista che ormai dilaga nei fondamentalismi patologici di diversa estrazione” ha dichiarato il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), a seguito delle sparatorie avvenute a Halle in Germania, il 9 ottobre, in seguito alle quali sono state uccise due persone. L’attentatore ha agito proprio nel giorno della festività ebraica del Yom Kippur, che segue il capodanno ebraico Rosh Hashana, tentando di entrare nella sinagoga mentre erano radunati i fedeli in preghiera e, non riuscendo nell’intento, ha sparato in strada e poi in un ristorante di Kebab. Pare che l’uomo, un 27enne, nel video girato da lui stesso durante l’azione criminale avrebbe dichiarato di voler uccidere quanti più ebrei possibile, che l’olocausto non sia mai avvenuto e il femminismo sia la causa del calo dei tassi di nascita in Occidente che ha aperto le porte all’immigrazione di massa. L’attentatore avrebbe inveito contro gli ebrei e contro i “Kanaken”, termine spregiativo per indicare arabi, turchi o in generale immigrati.

“Come protestanti italiani condanniamo ogni forma di violenza e condividiamo il dolore per le vittime dell’attacco terroristico – ha proseguito il presidente Negro –. Ci interroghiamo sulla gravità e sulle cause di tali atti, che spesso nascono in contesti di confusione, fragilità e solitudine. Il libro dei Proverbi al capitolo 8 ci invita a odiare il male, la superbia e l’arroganza (Proverbi 8, 13). Per questo crediamo che per andare oltre alla violenza dobbiamo impegnarci più umilmente, con mitezza, nell’ascolto, nella cura, nella conoscenza reciproca, nella condivisione, nella ricerca del bene collettivo. Per questo serve una rivoluzione culturale e una rivoluzione del dialogo in termini sia laici che interreligiosi”.

Molte le reazioni delle chiese all’indomani dell’attentato in Germania, fra cui quella del segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), il pastore Olav Fykse Tveit, che ha condannato l’attacco e “l’ideologia bianca, antisemita, razzista ed estremista che sarebbe dietro tale gesto” e sottolineato l’importanza di un’adeguata sicurezza per tutti, in particolare per le minoranze, nei paesi europei. Anche il presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EKD), vescovo Heinrich Bedford-Strohm ha espresso solidarietà per le vittime, per i fratelli e le sorelle ebrei, e ha dichiarato “In quanto cristiani e tedeschi siamo chiamati a opporci, perché l’antisemitismo è una bestemmia”.