Kristallnacht. “Hanno appiccato il fuoco al tuo santuario”

Pubblichiamo la predicazione pronunciata dal pastore Daniele Garrone, docente di Antico Testamento presso la Facoltà valdese di teologia, nella puntata del Culto evangelico andata in onda questa mattina, domenica 10 novembre. A partire dalla preghiera del Salmo 74, Garrone ricorda l'anniversario della Notte dei cristalli (Kristallnacht), il pogrom contro gli ebrei organizzato in Germania dai nazisti tra il 9 e il 10 novembre 1938 .

L'interno della sinagoga di Fasanenstrasse a Berlino, devastata nella Notte dei cristalli

SALMO 74: 1-11, 20-21

1 O Dio, perché ci hai respinti per sempre? Perché arde l’ira tua contro il gregge del tuo pascolo?  2 Ricòrdati del tuo popolo che acquistasti nei tempi antichi, che riscattasti perché fosse la tribù di tua proprietà; ricòrdati del monte Sion, di cui hai fatto la tua dimora!  3 Dirigi i tuoi passi verso le rovine eterne; il nemico ha tutto devastato nel tuo santuario.  4 I tuoi avversari hanno ruggito nel luogo delle tue assemblee; vi hanno posto le loro insegne per emblemi.  

5 Come chi agita in alto la scure nel folto d’un bosco,  6 con l’ascia e con il martello, hanno spezzato tutte le sculture della tua casa.  7 Hanno appiccato il fuoco al tuo santuario, hanno abbattuto e profanato la dimora del tuo nome.  8 Hanno detto in cuor loro: «Distruggiamo tutto!» Hanno arso tutti i luoghi delle assemblee divine nel paese.  9 Noi non vediamo più nessun segno; non c’è più profeta, né chi tra noi sappia fino a quando…  10 Fino a quando, o Dio, ci oltraggerà l’avversario? Il nemico disprezzerà il tuo nome per sempre?  11 Perché ritiri la tua mano, la tua destra? Tirala fuori dal tuo seno, e distruggili!  

20 Abbi riguardo al patto, poiché i luoghi tenebrosi della terra sono pieni di covi di violenza.  21 L’oppresso non se ne torni confuso; fa’ che il misero e il povero lodino il tuo nome. (Traduzione Nuova riveduta).


Roma (Roma), 10 novembre 2019 – Così, con le parole del Salmo 74, si pregava a Gerusalemme e intorno alla città, in quel che era rimasto del regno di Giuda, dopo la distruzione del tempio e l’esilio. In questa situazione, la sofferta preghiera fa appello proprio a Dio, dalla cui ira, dal cui giudizio, ci si sente colpiti. Lo fa con franchezza e in modo accorato.

Ricordati di noi, che hai liberato perché fossimo il tuo popolo; di noi, che hai voluto fossimo il tuo gregge. Vieni a vedere come è ridotto il luogo in cui ti cercavamo e tu ci attendevi. Devastato, privato del culto che ti rendevamo, ma teatro dell’esibizione delle insegne dei vincitori.  Si oltraggia il tuo nome; chi ha sconfitto noi, si vanta del trionfo dei loro dèi su di te, si fa beffe anche di te … Ricordati, vieni a vedere, intervieni … Considera il tuo patto, che era anche la tua promessa per noi.

Torna a noi; siamo non solo sconfitti, ma anche disorientati. Non abbiamo più parole di profeti ad indicarci il cammino, non sappiamo neppure se e quando questa miseria finirà … Non permettere che chi confida in te, chi nelle sua miseria e afflizione si rivolge a te, rimanga prigioniero di smarrimento e confusione … fa’ che possa tornare a lodarti …

Questo salmo, ieri 9 novembre è stato letto in molte chiese evangeliche in Germania. Era la infausta ricorrenza del terribile pogrom istigato da Goebbels nel 1938. Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 furono distrutte 1400 sinagoghe e luoghi di riunione degli ebrei; migliaia di negozi, abitazioni e cimiteri ebraici furono devastati. In una settimana di aggressioni ci furono 400 vittime. Ci furono roghi di libri. 10.000 ebrei, cittadini tedeschi, furono internati nei campi di concentramento. Centinaia di loro furono uccisi o morirono in seguito alla reclusione. Il pogrom segnò una impennata dell’odio antiebraico che sfocerà poi nel piano di distruzione dell’ebraismo in Europa.

In quel 9 novembre 1938 tutto avvenne in pubblico e fu amplificato dalla propaganda, eppure non ci furono che sporadiche reazioni. Prevalsero plauso, connivenza, indifferenza. Lo stesso era avvenuto al momento delle prime leggi “ariane” contro gli ebrei, cinque anni prima.

In tutti gli strati della popolazione, dall’ultimo quarto del XIX secolo, l’antisemitismo non aveva fatto che crescere e in massa si credeva alla sinistra parola “gli ebrei sono la nostra rovina”; in massa, erano ebbri di nazionalismo e di risentimento per la sconfitta nella prima guerra mondiale e le sue pesanti conseguenze; e indirizzavano l’odio contro gli ebrei.

Anche quella parte delle chiese evangeliche che si oppose alla corrente filonazista al suo interno, si limitò per lo più ad opporsi – a volte a caro prezzo – all’introduzione di norme razziste all’interno della chiesa, per difendere l’integrità della chiesa.

Dietrich Bonhoeffer, morto in campo di concentramento per aver partecipato al complotto contro Hitler, fu uno dei pochi che colse fin dall’inizio la portata delle parole antiebraiche. Nella sua Bibbia personale, nella quale di solito non vergava appunti, accanto al versetto che dice “Hanno arso tutti i luoghi delle assemblee divine nel paese” (Salmo 74:8) egli appuntò la data 9 novembre 1938. Il giorno in cui bruciavano le sinagoghe, Bonhoeffer vedeva bruciare luoghi di preghiera al Dio vivente. Nessuno degli stereotipi della tradizione cristiana lo poteva rendere indifferente a quel che avveniva intorno a lui.

Oggi il 9 novembre è in Germania una giornata della memoria e le chiese evangeliche la onorano anche con culti in cui ci si confronta con il passato colpevole e, soprattutto, si cercano nuove vie per incontrare il popolo ebraico. Un cammino di conversione e di cambiamento.

Leggere oggi la nostra storia sottoponendola al giudizio di Dio e imboccare nuove vie per non ripetere le colpe e gli errori del passato. E’ un monito importante, in un tempo in cui – di nuovo innanzitutto contro gli ebrei – atti e propaganda di risentimento e odio hanno sempre più diffusione in un’Europa che sembra dimenticare da dove vengano la sua libertà e il suo benessere.

Facciamolo anche noi. Tanto più noi, che poco abbiamo fatto i conti con le nostre leggi razziali e che dobbiamo ragionare di cori antisemiti e razzisti negli stadi … Mettiamoci in silenzio non solo davanti al peso del nostro passato, ma davanti a Dio per chiedergli di aprire i nostri occhi e dirigere i nostri passi. Prima che si racconti anche di noi la nostra storia andata male.


Signore, nostro Dio,

insegnaci con la tua Parola a leggere la nostra storia senza rimozioni e senza abbellimenti, a vedere l’oggi con responsabilità e il futuro con la speranza che viene da te. Amen

Daniele Garrone