30 anni di Convenzione su infanzia e adolescenza. Il diritto di sperare

In tutto il mondo si celebra il Trentennale della Convenzione sull’infanzia e l’adolescenza. Il Consiglio ecumenico delle chiese mette a disposizione materiali e proposte per proseguire l’impegno in difesa dei diritti dei bambini e delle bambine. #WorldChildrensDay #CRC30

Una delle immagini della campagna UNICEF per il trentennale della Convenzione sull’infanzia e l’adolescenza (in inglese: Convention on the Rights of the Child - CRC). 20 novembre 1989 - 20 novembre 2019

Roma (NEV), 19 novembre 2019 – Ricorre domani il trentennale della Convenzione di New York, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, meglio conosciuta come Convenzione sull’infanzia e l’adolescenza (in inglese: Convention on the Rights of the Child – CRC).

In tutto il mondo si celebrano questi 30 anni con campagne di comunicazione, incontri, studi e proposte. Il Segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), pastore Olav Fykse Tveit, ha scritto una lettera alle chiese aderenti invitando a festeggiare insieme a bambini e adolescenti l’anniversario durante questo che, per il CEC, è anche l’anno del pellegrinaggio di giustizia e pace. Firmando la convenzione, i leader mondiali hanno promesso di proteggere ogni bambino e i loro diritti.

Visita di una delegazione ospitata dal Consiglio nazionale delle chiese in Bangladesh al campo Rohingya a Kutupalong, Cox’s Bazar, febbraio-marzo 2019. Foto Marcelo Schneider / CEC

“Le chiese hanno un ruolo significativo. Le idee cristiane sulla dignità umana e l’uguaglianza hanno fortemente contribuito al concetto di diritti umani e agli strumenti delle Nazioni Unite – ha dichiarato Tveit –. Ma gli impegni presi nel 1989 saranno rispettati solo quando tutti i governi e ciascun cittadino sosterrà i diritti dei bambini e ogni bambino potrà rivendicare i propri diritti”. Quest’anniversario, prosegue Tveit, “si svolge in un momento storico in cui milioni di bambini in tutto il mondo stanno marciando pacificamente per le strade, chiedendo che gli adulti cambino i nostri sistemi economici e sociali, per preservare la creazione di Dio e il loro futuro. Bambini e giovani di oggi sono voci profetiche per ciò che li colpisce più profondamente: la sopravvivenza del pianeta e degli esseri viventi”.

Tveit ha concluso ringraziando quanti si adoperano con impegno per continuare a cambiare il comportamento nelle chiese e nella società, per un consumo responsabile, per il disinvestimento ai combustibili fossili nelle banche e nei fondi pensione, per la misurazione dell’impronta ecologica nelle congregazioni e la promozione di eco-certificazioni. “Queste sono le misure urgenti – ha detto Tveit –. Solo i cambiamenti concreti di tutti noi possono vincere l’ansia ecologica che si sta diffondendo tra bambini e adolescenti, sotto forma di violenza psicologica. I bambini e le bambine hanno bisogno di un mondo riconciliato e hanno il diritto di sperare”.

Il CEC, fra le altre cose, ha divulgato la campagna UNICEF per i 30 anni della CRC.


In Italia

In Italia, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è impegnata per tutto il mese di novembre con iniziative che coinvolgono bambini e adolescenti, fra cui la divulgazione di pubblicazioni, raccomandazioni, studi, proposte e una campagna di comunicazione su mass media e social. Oggi, 19 novembre, presso l’auditorium del Museo dell’Ara Pacis di Roma Capitale, si tiene un articolato ciclo dal titolo “Diritti in crescita”, con sei tavole rotonde sui temi della città a misura di bambino, prevenzione e protezione, inclusione dei minorenni vulnerabili, contrasto alla povertà educativa, tutela del benessere e promozione di sani stili di vita. Ulteriori iniziative sono previste per la lotta al cyberbullismo, per la promozione dei diritti civili e sociali dei bambini e degli adolescenti in mense scolastiche, asili nido, parchi giochi e per quanto riguarda le disabilità.

L’UNICEF, da parte sua, con il suo nuovo rapporto “Ogni Diritto per Ogni Bambino – La Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a un punto di svolta”, traccia una mappa degli storici traguardi per tutti bambini del mondo, delle criticità che ancora colpiscono molti tra i bambini più poveri e delinea le sfide future.

Il rapporto evidenzia come negli ultimi 30 anni il tasso globale di mortalità tra i bambini sotto i 5 anni sia diminuito di circa il 60%. Il numero di bambini che non vanno a scuola primaria è sceso da 18 a 8%. La CRC ha influenzato positivamente, ovunque nel mondo, i principi di non discriminazione, superiore interesse del minore, diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, diritto alla protezione.

“Tuttavia, questi progressi non sono stati realizzati in modo omogeneo – denuncia l’UNICEF –.  Oltre un quarto della popolazione infantile globale vive in paesi colpiti da conflitti o disastri naturali. Il numero di violazioni gravi e verificate contro bambini e ragazzi nel corso di conflitti armati si è quasi triplicato dal 2010 a oggi e quasi 20 milioni di bambini sono esposti al rischio di contrarre malattie perché non ricevono le vaccinazioni di routine”. Fra le criticità, inoltre, lo sfruttamento minorile, anche sessuale, di bambini e bambine, matrimoni precoci, abusi, povertà, discriminazione, esclusione sociale, xenofobia, insicurezza alimentare e idrica.


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