Migranti e lavoro domestico, 200mila in nero

Su oltre 800mila domestici regolari la componente straniera rappresenta quasi il 70 per cento del totale della forza lavoro. I dati contenuti nel dossier statistico immigrazione del Centro studi e ricerche Idos con Confronti

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Roma (NEV), 9 dicembre 2019 – “Ci rubano il lavoro”, sì ma quello in nero, “a casa nostra”. Su 530mila persone di origine straniera irregolari a fine 2018 200mila lavorano in nero come colf, badanti e baby sitter. Lo stimano Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico e il Centro studi e ricerche Idos che in partenariato con Confronti ha realizzato il Dossier statistico immigrazione 2019, nel corso un evento in corso oggi a Udine. 

Su circa 2 milioni di domestici impiegati, tra regolari e non contrattualizzati, Assindatcolf stima che i lavoratori non comunitari siano circa un milione, 466mila badanti e 528mila colf.

“In questi ultimi otto anni – dichiara Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche Idos – si è di fatto attuato un blocco degli ingressi di forza lavoro aggiuntiva stabile in Italia. Se, come si stima, alla fine del 2020 gli stranieri irregolari arriveranno ad essere circa 670mila, con un conseguente incremento della quota di lavoratori domestici in nero, mettere in campo politiche di regolarizzazione e di programmazione diventerà ancora più urgente per un comparto sempre più cruciale per la vita delle famiglie e della società”.