Il Vangelo secondo i Simpson, nel 30° compleanno del cartone animato

“Da Bart a Barth” è il sottotitolo del libro di Brunetto Salvarani pubblicato dalla casa editrice protestante Claudiana: si parla di Bart Simpson, figlio ribelle della serie americana, e Karl Barth, teologo riformato svizzero. L’accostamento è spiegato in una recensione di Gian Mario Gillio

Roma (NEV), 17 dicembre 2019 – Il 17 dicembre del 1989 andò in onda il primo episodio della serie televisiva animata “I Simpson”, dal titolo: Un Natale da cani. Sono passati 30 anni e il cartone animato sulla famiglia Simpson di Springfield ha raggiunto ormai notorietà.

La casa editrice protestante Claudiana ha pubblicato “Il Vangelo secondo i Simpson. Da Bart a Barth” di Brunetto Salvarani, teologo, giornalista e docente, fra l’altro, di missiologia e teologia del dialogo presso la Facoltà teologica dell’Emilia Romagna di Bologna.

L’accostamento fra Bart Simpson, figlio ribelle della serie americana, e Karl Barth, teologo riformato svizzero, è spiegato nella recensione di Gian Mario Gillio sul sito Riforma.it.

Nei Simpson non sono mancati, negli anni, i riferimenti espliciti a temi religiosi, al sacro, a Dio, al senso dell’esistenza, ai legami familiari, all’amicizia, al ruolo e alle modalità di un confronto tra le fedi: “un fatto non scontato non soltanto per il mondo dei disegni animati, ma più in generale anche per l’intera programmazione televisiva – sostiene Gillio -. Un dato che vale non soltanto per l’esperienza americana – molto attenta a non urtare le componenti tradizionaliste della sua compagine sociale, sia a non interferire con alcuni dei tanti gruppi religiosi attivi – ma anche per quella europea. La religiosità espressa dal capo famiglia, Homer, dal pastore Lovejoy e dagli altri adulti, rappresenta una comunità in crisi, dove la Parola non riesce a scalfire un crescente senso di assopimento provocato dall’incapacità di proclamare la differenza evangelica”. Il microcosmo di Springfield è interessato, osserva ancora Gillio, da un pluralismo religioso che provoca discussioni, interrogativi, ricerca di armonia e superamento creativo dei conflitti. Il tiepido Homer deve confrontarsi con un integralista cristiano, il vicino di casa Neil Flanders, che incarna “l’enorme influenza della religione sull’etica, senza alcuna mediazione: ai suoi occhi moralmente giusto significa semplicemente comandato da Dio e moralmente sbagliato sta per vietato da Dio” scrive Salvarani. Dall’analisi della serie televisiva, si giunge a una riflessione sulla condizione del cristianesimo contemporaneo, nelle parole di Salvarani, come “adesione generalizzata alla religione cristiana senza però credere alla resurrezione dei morti, ma piuttosto alla reincarnazione, lasciando intravedere una plurima appartenenza religiosa o pseudoreligiosa”.

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Nella stessa collana, per Claudiana, sono usciti fra l’altro Il vangelo secondo Alda Merini, di Marco Campedelli; Il vangelo secondo il rock, di Massimo Granieri e Luca Miele; Il vangelo secondo Mafalda di Marco Dal Corso; Il vangelo secondo Harry Potter e Il vangelo secondo i Beatles di Peter Ciaccio, ma anche il vangelo secondo Star Wars, secondo il Piccolo Principe e altri.