La fede è resistenza all’oppressione. Seminario dell’Istituto globale teologia

Il “Global Institute of Theology”, programma della Comunione mondiale delle chiese riformate (CMCR), riunirà giovani di tutto il mondo presso il Seminario teologico dell’Unione a Dasmariñas, nelle Filippine. C’è tempo fino al 15 gennaio per candidarsi alla partecipazione

Roma (NEV), 4 gennaio 2020 – Vivere insieme e imparare come una comunità globale. Con questo intento l’Istituto globale di teologia (Global Institute of Theology – GIT), programma della Comunione mondiale delle chiese riformate (CMCR), riunirà giovani di tutto il mondo presso il Seminario teologico dell’Unione a Dasmariñas, nelle Filippine, dal 15 al 29 giugno 2020.

Si tratta di un’opportunità unica, ecumenica e teologica, ma anche di incontro e scambio. C’è tempo fino al 15 gennaio per fare domanda di iscrizione a questo appuntamento, che ha come titolo “Unsettling the Word”, cioè turbare, disordinare la Parola.

“Diversi conflitti del 21° secolo hanno una dimensione religiosa. In molte parti del mondo assistiamo alla nascita dell’autoritarismo. Il ‘sacro’ è stato politicizzato e sfruttato per giustificare esclusione e violenza. Nessuna delle principali religioni del mondo sembra essere immune da questa tendenza. La religione politicizzata rinvigorisce le strutture di potere tradizionali e legittima l’oppressione delle donne e delle minoranze vulnerabili. La religione è usata per costituire confini insormontabili per chiunque sia percepito come l’altro, sia razziale, etnico, culturale o morale” spiegano così gli organizzatori del seminario mondiale.

L’intenzione è quella di esplorare il potenziale della tradizione cristiana come elemento in grado di “turbare queste strutture di potere”. In molti di questi conflitti infatti le persone trovano ispirazione nella testimonianza biblica. In un mondo pieno di ingiustizia e inimicizia, molti si ispirano a Dio, e in modo particolare al Dio degli ultimi, dei poveri e degli oppressi (Confessione di Belhar). La storia della chiesa è piena di esempi in cui la fede nel Dio della giustizia ha assicurato agli esclusi e agli sfruttati la resistenza alle strutture di oppressione.

La teologia, spiegano ancora gli organizzatori, può fornire il linguaggio per ricollocare il potere ai margini: conforta e rassicura gli emarginati, fornisce gli strumenti per una critica radicale e dà visione di una vita piena (Giovanni 10:10) che supera l’esclusione, lo sfruttamento e la violenza.

Il GIT 2017. Foto CMCR

Il GIT ha fra i suoi obiettivi specifici quello di costruire una comunità globale di apprendimento e fede con approcci biblici e teologici contemporanei, in una dimensione al tempo stesso interconfessionale, interculturale e interreligiosa. La sua è una prospettiva cristiana riformata, che coinvolge studenti e docenti di teologia, operatori di chiesa, istituzioni teologiche e comunità. Possono candidarsi al seminario globale studenti e pastori o teologi che iniziano il loro ministero, provenienti da tutti i continenti, persone che si stanno preparando al ministero cristiano in una scuola teologica collegata a una chiesa membro del CMCR o neo-laureati in teologia che intendono proseguire gli studi teologici superiori, pastori nei loro primi anni di ministero raccomandati dalle chiese membro.

Fra i temi affrontati dal GIT: l’ingiustizia economica, la distruzione dell’ambiente, la giustizia di genere, la solidarietà interreligiosa, il rinnovamento spirituale, l’inclusività e l’accoglienza nelle chiese e l’unità dei cristiani.

Le domande complete per il GIT devono essere inviate entro il 15 gennaio 2020. Le ammissioni verranno comunicate dalla commissione esaminatrice a metà febbraio 2020. Tutte i dettagli logistici (registrazione, documenti necessari, biglietti, visti) saranno concordati e comunicati a seguito dell’ammissione.

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