Roma (NEV), 12 febbraio 2020 – “Rinnoviamo la nostra vicinanza e la nostra solidarietà alle comunità ebraiche e ai professori, agli studenti e ai presidi delle scuole di Pomezia che hanno promosso il lodevole evento previsto per oggi pomeriggio al quale parteciperemo, come Federazione delle chiese evangeliche in Italia, convinti più che mai che sia necessario e indispensabile promuovere la memoria”.
Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro è intervenuto sul grave episodio di antisemitismo che si è verificato questa mattina in una scuola di Pomezia.
“Calpesta l’ebreo” con raffigurata una Stella di David, “Alle 15,30 parlate delle foibe”, una svastica e “Anna Frank brucia” sono le scritte comparse sulle mura che delimitano l’Istituto di istruzione superiore “Largo Brodolini” di Pomezia (Roma) che ospiterà questo pomeriggio un incontro sulla Shoah al quale parteciperanno il sindaco della cittadina Adriano Zuccalà; il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Maria Negro; Massimo Finzi, l’assessore alla Memoria della Comunità ebraica di Roma; la professoressa Deborah D’Auria e il testimone diretto Gabriele Sonnino.
La FCEI è particolarmente impegnata sul tema dell’antisemitismo tanto da aver voluto dedicare la Settimana della libertà 2020, che gli evangelici festeggiano intorno al 17 febbraio, data che ricorda l’elargizione dei diritti civili ai valdesi nel 1848, proprio all’antisemitismo.
Per l’occasione la FCEI ha prodotto “Contro l’antisemitismo e la deriva dell’odio” un opuscolo pensato come strumento di lavoro e riflessione per le chiese con l’invito di “essere vigili e attive contro l’antisemitismo e certo contro ogni forma di razzismo, di xenofobia, di sessismo e di discriminazione di ogni minoranza”.
In occasione dell’ultima giornata della memoria il pastore Negro ha inviato una lettera alla presidente della comunità ebraica Noemi di Segni nella quale ha espresso preoccupazione “di fronte al moltiplicarsi di atteggiamenti intimidatori e violenti di stampo neofascista che richiamano alla mente le persecuzioni che le comunità ebraiche hanno già subito in passato”.