Messico: 10 femminicidi al giorno. Anche la chiesa metodista dice “Basta”

Un culto per denunciare la grave situazione che sta attraversando il paese

Roma (NEV), 26 febbraio 2020 – Un Culto della confessione, dell’intercessione e dell’impegno di fronte alla violenza di genere, si è svolto il 16 febbraio, nella Chiesa Metodista di Città del Messico.

Il un paese ha una media di dieci femminicidi al giorno: “ci svegliamo con notizie di donne scomparse, stuprate, torturate e uccise a causa del loro sesso, è imperativo che la chiesa alzi gli occhi per vedere il dolore che stiamo soffrendo, ma soprattutto è necessario rompere il silenzio, alzare la voce con forza per dire Basta!” hanno detto gli organizzatori.

Negli ultimi giorni gli omicidi di Ingrid Escamilla, 25 anni, pugnalata, scuoiata e sventrata, e di Fátima Cecilia Aldrighett, 7 anni, rapita dopo la scuola e il cui corpo è stato ritrovato in un sacchetto di plastica, hanno scatenato un’ondata di indignazione con manifestazioni di strada quasi quotidiane e richieste sempre più forti di un’azione da parte del governo per combattere la violenza di genere.

Molti studi internazionali hanno rilevato che il Messico è tra i paesi che mantengono gravi lacune tra le politiche pubbliche e la loro effettiva attuazione nel settore delle politiche di genere.

Il Georgetown Institute’s Women, Peace and Security Index 2019-2020, che si concentra su tre dimensioni – inclusione (economica, sociale e politica), giustizia (leggi formali e discriminazione) e sicurezza (nella famiglia, nella comunità e in altri spazi sociali) – pone il paese al posto 103 su 167.

UN Women ha ricordato che nel corso del 2019 almeno 10 donne messicane sono state assassinate ogni giorno. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha indicato che in Messico il 63 per cento delle donne di età superiore ai 15 anni dichiara di essere stato vittima di un qualche tipo di violenza nel corso della propria vita.

I rapporti dell’Osservatorio per l’uguaglianza di genere (OIG) della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (CEPAL) mostrano che in Messico esiste un panorama di discriminazione lavorativa, sociale ed economica contro le donne, con un aumento dei femmicidi: il dato è passato da 760 casi nel 2017, con un tasso di 1,2 per 100.000, a 898 nel 2018, con un trend di 1,4.

In assenza di una risposta considerata efficace da parte del governo, il movimento femminista si è radicalizzato e nel corso delle ultime manifestazioni si sono verificati episodi di attacchi alle stazioni di polizia.

In risposta ai femmicidi è stato organizzato per il 9 marzo uno sciopero nazionale per denunciare la violenza contro le donne; a questa iniziativa si è unita anche la Rete delle teologhe, pastore, attiviste e lider cristiane dell’America latina.

Durante il culto a Città del Messico Marisela Trejo della chiesa metodista ha ricordato che “il fondamentalismo religioso promuove all’interno delle congregazioni la sottomissione e l’obbedienza agli uomini; molte donne sono violate dai loro mariti o dai capi delle congregazioni e lo assumono in silenzio, a causa dell’indottrinamento a cui sono sottomesse”.