Coronavirus. Il culto “virale” su YouTube: la Parola che contagia

Iniziativa dei pastori e delle pastore delle chiese cristiane protestanti di Milano durante l’emergenza sanitaria che tiene chiusi i templi

Roma (NEV), 3 marzo 2020 – Domenica scorsa le chiese di Milano hanno tenuto le porte chiuse, in ottemperanza alle direttive per il Coronavirus.

Ma “Milano non si ferma”, titola uno spot diffuso dal Comune di Milano per incoraggiare le cittadine e i cittadini in questi giorni di sosta forzata. Lo cita la pastora battista Cristina Arcidiacono sulla sua pagina Facebook, per introdurre e condividere l’iniziativa dei pastori e delle pastore delle chiese cristiane protestanti di Milano, che hanno predisposto un culto “virale”, caricato su YouTube e condiviso sui social a partire dal 1° marzo.

“Vogliamo riflettere oltre l’urgenza e l’emergenza e riconoscere che abbiamo proprio la necessità di fermarci – scrive Arcidiacono –. Attorno a noi il mondo brucia: a Idlib centinaia di migliaia (900.000 dice l’ONU) di famiglie siriane stanno morendo di freddo, in fuga dagli attacchi aerei russi, al confine con la Turchia. Moltissimi sono i bambini. In Grecia, nei campi profughi di Moria, donne, uomini, bambini, muoiono di stenti, di fame, di sporcizia, mentre a pochi chilometri gli alberghi di lusso ospitano i turisti. In Antartide le nevi si stanno sciogliendo, annunciando un cambiamento che rischia di essere irreversibile. In Italia si continua a morire sul lavoro. Fermarsi a guardare il mondo attorno ci restituisce la dimensione umana che ci è propria: siamo interdipendenti gli uni dalle altre, non c’è muro che tenga”.

Il video, della durata di poco meno di 20 minuti, è composto da interventi, riflessioni, meditazioni e preghiere. Con Cristina Arcidiacono, anche Anna Maffei, Massimo Aprile, Gabriele Arosio; le pastore valdesi Daniela Di Carlo e Dorothee Mack (della chiesa metodista), Italo Pons; Virginia Pavoni Longo dell’Esercito della Salvezza e il pastore presbiteriano Perry Huesmann.

Nei salmi, spiega ancora la pastora Arcidiacono, ogni strofa è segnata da un “Selah”, pausa. “Nel pensare ad un modo per stare in comunione quest’oggi, come pastore e pastori di Milano, abbiamo voluto partire da qui, dal Selah, perché il Signore venga ad abitare nella frenesia delle nostre vite e le trasformi”. L’invito è quello di pensare a una telefonata, a una visita, al volontariato, all’ascolto, alla partecipazione, alla formazione, alla preghiera: “Utilizzare questa sospensione come possibilità per connettersi al respiro più ampio del mondo può essere anche un modo per riprendere i ritmi che verranno, in modo diverso, con una nuova consapevolezza”.

Una “Sfida della fede contro gli egoismi”, commenta il pastore Huesmann, che ricordando le parole “cercate il bene della città”, come dice Geremia, invita a “cercare il bene altrui, che è una vera prova di fede. Lasciamo le maschere per chi ne ha veramente bisogno, pensiamo ai vicini di casa anziani che potrebbero avere bisogno di qualcosa, evitiamo i complottismi e le critiche a chi ha il compito di gestire la crisi. Cerchiamo di collaborare per il bene comune”.