Chiese al confine UE-Turchia: “Dimostrare solidarietà, rispettare i diritti e la dignità umana”

I segretari generali della Conferenza delle Chiese Europee e della Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa sono preoccupati per le tensioni al confine UE-Turchia

Roma (NEV), 6 marzo 2020 – La Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e la Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa (CCME) hanno espresso profonda preoccupazione per le crescenti tensioni al confine UE-Turchia. I segretari generali di entrambe le organizzazioni ecumeniche europee hanno espresso allarme per le notizie di violenza contro le persone che cercano di attraversare il confine tra la Turchia e i paesi dell’UE, e contro coloro che li assistono.

“Sollecitiamo la solidarietà e il rispetto dei diritti umani e della dignità” ha detto Jørgen Skov Sørensen, segretario generale della KEK. “Nessun essere umano, nessun migrante o rifugiato dovrebbe essere uno strumento in un gioco politico”.

Ha proseguito dicendo che “i Paesi alle frontiere esterne dell’UE, come la Grecia o Cipro, ma anche la Turchia, si trovano da anni ad affrontare enormi sfide dovute ai movimenti migratori. Ringraziamo le chiese, gli attori della società civile e gli Stati, che hanno dato risposte a questa situazione”.

“In questo momento difficile, dobbiamo trovare risposte operative che comportino il rispetto della dignità umana e del diritto d’asilo, come stabilito dall’articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e dalla vigente normativa UE in materia di asilo”, ha affermato Torsten Moritz, segretario generale della CCME. “Invitiamo l’UE e i suoi Stati membri ad estendere finalmente la solidarietà ai paesi e alle persone alle frontiere esterne dell’UE. Deve essere garantito un accesso sicuro alla protezione, un’accoglienza dignitosa e il trasferimento di questa persone”.

“Siamo preoccupati, ma speriamo che l’UE possa risolvere questa situazione. Chiediamo alle chiese e ai loro membri in tutta Europa di pregare e di agire per una soluzione rapida”, ha aggiunto.

Le chiese membri e i partner della CEC e della CCME continuano a fornire accoglienza e consulenza legale ai migranti, incluso il rifugio per i minori non accompagnati in Grecia. Un certo numero di chiese si stanno impegnando per offrire luoghi di accoglienza insieme alle autorità governative locali in altri paesi dell’UE, distribuendo cibo e fornendo sostegno al confine greco-turco.

Le chiese hanno spesso espresso preoccupazione per la violenza e le condizioni disumane intorno al confine, criticando le conseguenze dell’accordo UE-Turchia. Insieme alle organizzazioni umanitarie, alle ONG e ai loro governi, continuano a incrementare risposte umanitarie, accoglienza e sostegno.