Roma (NEV/Riforma.it), 16 marzo 2020 – Da giorni l’Ospedale Evangelico Betania e tutto il suo personale sono messi a dura prova dal carico di lavoro per fronteggiare l’emergenza sanitaria scaturita dalla diffusione del nuovo Coronavirus.
L’intera struttura, da sempre punto di riferimento di una vasta area del territorio, per continuare a garantire l’assistenza e le cure, in completa sicurezza, necessita di nuove risorse, sia umane che strumentali.
Nell’ospedale è stata allestita un’area «Critica» al posto degli ambulatori, attualmente chiusi, per accogliere temporaneamente i pazienti contagiati, ma l’Ospedale e tutto il personale sono impegnati ad assistere e curare centinaia di pazienti in altre patologie.
La chiusura temporanea degli ambulatori, in cui è stata allestita un’area dedicata al pre-triage per filtrare i pazienti con sospetto di contagio da Coronavirus, prevista in ottemperanza all’ultimo provvedimento del Governo, e la sospensione dei ricoveri ordinari, prevista dalla Regione Campania, stanno purtroppo comportando seri problemi dal punto di vista delle risorse economiche a disposizione della struttura.
Servono, quindi, nuove risorse che possono arrivare solo dalla generosità di tutti.
Per questo motivo è stata avviata una campagna di raccolta fondi con il sistema immediato e completamente trasparente del crowdfounding online «Aiutiamo l’Ospedale Evangelico Betania». Per sostenere l’Ospedale Evangelico Betania e gli oltre 450 operatori che vi lavorano, ma soprattutto per aiutare le tantissime persone che vi si rivolgono quotidianamente serve il vostro aiuto!
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Quello a cui nessuno pensa, bombardato dalle notizie sull’emergenza, è che gli ospedali continuano a fare il loro lavoro su tutte le altre patologie, ma in condizioni molto più difficili. La Sanità non si è fermata ma è chiamata ad una sfida nuova. Le quattro sale chirurgiche lavorano 24 ore su 24 e la Terapia intensiva in questo periodo è sempre piena.
Le donazioni saranno di aiuto all’Ospedale Evangelico Betania e agli operatori che vi lavorano ma soprattutto aiuteranno le centinaia di persone che vi si rivolgono quotidianamente per una cardiopatia, un problema epatico, una frattura o un tumore. Queste persone rinunciano ad andare in ospedale perché hanno paura.