Coronavirus. Esercito della Salvezza porta beni primari a chi è isolato

In Basilicata una collaborazione con il Comune per la consegna di farmaci e beni di prima necessità, insieme a Croce rossa, Protezione civile e Forum dei giovani. Ne parliamo con Valentina Castaldo, capitano ufficiale EdS a Brienza, in provincia di Potenza

Foto wikimedia

Roma (NEV), 16 marzo 2020 – Le attività umanitarie dell’Esercito della Salvezza (EdS) proseguono con la distribuzione di pasti e farmaci, assistenza sociale e accoglienza. Ne abbiamo parlato qui con il maggiore David Cavanagh, Segretario generale dell’EdS. Oggi parliamo di cosa sta accadendo in Basilicata e, in rete, a livello nazionale, con Valentina Castaldo, capitano ufficiale EdS a Brienza, in provincia di Potenza.

“Abbiamo attivato una collaborazione con il Comune per la consegna di farmaci e beni di prima necessità alle persone anziane o che hanno meno mobilità – spiega Castaldo –. Il servizio è iniziato non appena le direttive per l’emergenza coronavirus sono state più restrittive. Il nostro territorio è molto vasto e comprende diverse zone di campagna, che in genere sono collegate al centro abitato con delle navette. I servizi di trasporto sono stati in parte sospesi per non creare aggregazione e ridurre la possibilità di contagi. Le persone che venivano una volta alla settimana a rifornirsi in paese sono isolate, in particolare gli anziani. Noi ci siamo resi disponibili a collaborare, seguendo tutte le direttive sanitarie”.

Sono 4 le associazioni che insieme al Comune di Brienza si sono attivate sul territorio: la Croce rossa, la Protezione civile, il Forum dei giovani di Brienza e, appunto, l’Esercito della Salvezza.

“Abbiamo un piccolo gruppo di volontari. L’idea è che meno persone vanno in giro meglio è, ma senza sacrificare i bisogni della cittadinanza” dice ancora Valentina Castaldo.

“Tutte le realtà si stanno reinventando, lavorano con gli assistenti sociali e i comuni cambiando forma e modalità di intervento, ma mantenendo la sostanza, rispondendo in modo specifico all’emergenza a seconda dei diversi contesti, ad esempio a Torino, Firenze, Roma e Catania – continua la capitana EdS –. Per l’emergenza freddo in parte il servizio si è ristretto, si è ridotto il numero di volontari impiegati, per rispettare le indicazioni del Governo, senza sospendere le attività di primo soccorso come ad esempio la mensa e il banco alimentare. È importante mantenere attivi i servizi sociali”.

Insieme a Luigi Capuano, ufficiale EdS nonché marito, Valentina Castaldo sta coordinando la produzione di una serie di video-culti. Un progetto iniziato insieme a vari colleghi già nelle prime domeniche in cui le comunità non potevano più riunirsi per l’emergenza coronavirus, che ora coinvolge tutto il territorio nazionale. “Stiamo includendo contributi da tutta Italia. I video sono disponibili sui nostri social e via messaggio per tutte le chiese e per chiunque lo desideri. È un modo di creare unione anche nella distanza. Stiamo facendo video-storie per i bambini, per continuare la scuola domenicale” aggiunge Castaldo. Uno di questi contributi è stato condiviso anche sulla pagina Facebook del Servizio istruzione educazione (SIE) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

Foto Valentina Castaldo Capuano

“I nostri culti hanno come caratteristica la grande partecipazione delle persone, con una liturgia aperta, i momenti di preghiera libera, la presentazione delle proprie intenzioni e testimonianze su quanto vissuto durante la settimana, sfide ed esperienze per l’edificazione. Non è solo il pastore a parlare, ma l’intera comunità. È un momento di crescita che arricchisce tutti. Cercheremo in qualche modo di replicare questa caratteristica anche nei video, coinvolgendo i corpi locali anche dalle zone maggiormente colpite, affinché possano raccontare come stanno vivendo questo momento. Stiamo pensando di continuare questo servizio anche quando l’emergenza sarà finita, con una cadenza magari mensile. Un culto per le persone che sono fuori a casa, o malate, o che vivono in città dove non ci sono culti, per mantenere e consolidare contatti anche con quelle persone che magari capitano per caso su internet in una delle nostre pagine. Non si può mai sapere a chi si può fare del bene, la rete è talmente vasta, rappresenta un’opportunità. In una sola domenica, hanno ricevuto il nostro primo video-culto persone che non erano mai entrate in chiesa. Chiunque può ricevere parole di incoraggiamento” conclude l’ufficiale Castaldo.

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