Su Battiato, Murgia e il finto intellettualismo (in rete)

Il pastore Peter Ciaccio, appassionato di musica, media e nuove tecnologie, riflette sulla "diatriba", molto accesa sui social, che ha visto la scrittrice definire il cantautore come un artista che "gode di un'aura da intellettuale che non ha alcun appoggio sui suoi testi"

Roma (NEV), 6 aprile 2020 – Grande eco sui social network ha avuto la polemica dopo le parole di Michela Murgia, che ha “attaccato”, in una puntata di “Buon vicinato”, una sua  divertente e molto seguita rubrica su YouTube, il cantante Franco Battiato. Per poi spiegare, a dire il vero, che si trattava di uno scherzo, un gioco retorico tra lei e la sua interlocutrice, un’altra scrittrice, Chiara Valerio.
L’autrice di Accabbadora, ad ogni modo, in questo video del 1 aprile scorso (da oltre 45mila visualizzazioni), ha definito i testi dell’artista catanese “minchiate assolute, citazioni su citazioni, e nessun significato reale”. Sotto il video, una descrizione che non lascia spazio all’immaginazione: “C’è un misterioso equivoco in forza del quale Franco Battiato gode di un’aura da intellettuale che non ha alcun appoggio sui suoi testi. Non sappiamo se sia la suggestione indotta dall’uso di parole difficili e geografie esotiche o la fascinazione del misticismo orientale evocato (ma mai dispiegato)”.
Ne abbiamo parlato – con leggerezza, perchè ne abbiamo tutti bisogno in questo periodo – con il pastore metodista Peter Ciaccio, che in Sicilia vive e svolge il suo ministero, una sorta di influencer del mondo protestante, in quanto pastore con più follower, da sempre attento a quanto accade in rete.

Anzi tutto, sei d’accordo con Michela Murgia (scherzo o non scherzo)?

“No, non sono d’accordo perchè intanto lei parte da un presupposto egoriferito. Io non sono un fan sfegatato di Battiato, né lo conosco abbastanza per giudicare, ma è evidente che è un personaggio che è un artista ma anche un intellettuale. Ha sempre voluto sperimentare, non sempre accontentare il suo pubblico, insomma. E questo è un tratto secondo me precipuo dell’artista, che mi fa pensare a David Byrne, ai Talking Heads, solo per citare due esempi. Il fatto che tanti artisti famosi abbiano un’altra idea, è un altro segno del valore del cantautore catanese.

Le parole ma anche la musica sono elementi essenziali anche della fede. Che importanza hanno per i valdesi?

Il valore della musica, del canto, nelle chiese protestanti, è quasi inconsapevole, è l’affermazione che tutti, il popolo, possono dire qualcosa su Dio. Nelle chiese protestanti il coro, con gli inni, è un momento di partecipazione, all’interno della liturgia è quasi un contrappeso alla predicazione del pastore. Non è un caso che la musica pop abbia una grande pregnanza nei Paesi protestanti. L’innologia rappresenta un modo per esprimere la fede.

“Non è che tutto quello che non capisci è mistico”, dice la scrittrice. Che ne pensi?

Il termine “mistico” è un termine un po’ tecnico, molto complesso. Quello che è al di là della nostra comprensione immediata è vero che ha un qualcosa di mistico. L’arte smuove certamente qualcosa che non si capisce. Forse più che mistico è a un livello spirituale più alto della quotidianità.

In questi giorni difficili, in cui siamo tutti molto più connessi sui social, le parole hanno un peso maggiore. Sei d’accordo? Pensi che ci sia qualche accorgimento in più, da prendere, rispetto al solito?

Sì, assolutamente. I social fanno in modo che le modalità “precedenti” di comunicazione siano cambiate. La posizione di superiorità di chi comunica, di cui parlava Pier Paolo Pasolini, non c’è più. Chi ti commenta potrebbe fare un prodotto migliore di chi lo fa, e sfidarti a colpi di visualizzazioni. Gli eredi dei “vecchi” comunicatori unidirezionali si dovrebbero tutelare e sapere che non possono sparare a zero, perchè le persone se ne ricordano. Al di là di questo caso specifico, è necessaria una riflessione, anche a partire da altri episodi come la diatriba tra Fedez e il Codacons, solo per citare un esempio recente e legato all’emergenza coronavirus. Bisogna costruirsi una reputazione, con la consapevolezza che questa può essere distrutta in un attimo da un passo falso, da una gaffe magari gestita male. La rete non dimentica”.

Qui il testo di Cuccurucucù del maestro Battiato:

Cuccurucucu paloma
Ahia-ia-ia-iai cantava
Cuccurucucu paloma
Ahia-ia-ia-iai cantava
Le serenate all’istituto magistrale
Nell’ora di ginnastica o di religione
Per carnevale suonavo sopra i carri in maschera
Avevo già la luna e urano nel leone
“Il mare nel cassetto”
“Le mille bolle blu”
Da quando sei andata via non esisto più
“Il mondo è grigio il mondo è blu”
Cuccurucucu paloma
Ahia-ia-ia-iai cantava
Cuccurucucu paloma
Ahia-ia-ia-iai cantava
L’ira funesta dei profughi afgani
Che dal confine si spostarono nell’Iran
Cantami o diva dei pellerossa americani
Le gesta erotiche di Squaw “pelle di luna”
Le penne stilografiche con l’inchiostro blu
La barba col rasoio elettrico non la faccio più
“Il mondo è grigio il mondo è blu”
Cuccurucucu paloma
Ahia-ia-ia-iai…
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