Prima degli esami. Liceo valdese: un liceo per tutti e con tutti

COVID-19. Intervista al Preside del Liceo valdese di Torre Pellice (Torino), professor Marco Fraschia. Nell’emergenza coronavirus, le video lezioni sono anche un’occasione per “approfondire temi legati all'emergenza sanitaria o a tranquillizzare sulle prossime scadenze scolastiche”

Lezione di scienze in III scientifico al Liceo valdese di Torre Pellice (Torino)

Roma (NEV), 8 aprile 2020 – Abbiamo raggiunto il professor Marco Fraschia, preside del Liceo valdese di Torre Pellice (in provincia di Torino), per farci raccontare come stanno vivendo l’emergenza coronavirus. Fraschia è laureato in lettere classiche. Ha insegnato greco per 23 anni. Attualmente insegna storia delle religioni e storia locale.

Quali disposizioni avete adottato in seguito alle restrizioni previste dai decreti per l’emergenza coronavirus?

Il professor Herbert Aglì vicepreside e coordinatore didattico alle prese con le tecnologie della didattica a distanza. Foto Liceo valdese

Fin da subito il vicepreside Herbert Aglì, che è anche coordinatore didattico, si è attivato per portare avanti la nostra attività a distanza, sia a livello didattico che per quanto riguarda le riunioni collegiali (consigli di classe e collegio docenti). Già da fine febbraio, dopo la pausa delle vacanze di carnevale gli insegnanti erano in contatto con gli studenti tramite email per lo svolgimento di lavori di esercizio volti a mantenere la pratica nelle varie discipline. Dalla settimana successiva, con l’inizio di marzo, sono iniziate videolezioni secondo l’orario scolastico e si sono tenuti on line due collegi docenti e i consigli di classe dei cinque anni. Il nostro Liceo ha classi articolate in 4 indirizzi: classico, linguistico, scientifico e sportivo; pertanto, soprattutto nelle materie di indirizzo che hanno gruppi piccoli, studenti e insegnanti sono avvantaggiati nella didattica a distanza. Inoltre già da anni abbiamo operativa la piattaforma webschool che permette a studenti e genitori di seguire la vita scolastica (lezioni svolte, compiti assegnati, programmazione delle verifiche, voti e note disciplinari).

Come percepite questa situazione del tutto inedita?

Sicuramente manca il contatto personale. In aula, al di là dell’avere il materiale a disposizione (abbiamo aule di materia e sono gli studenti a spostarsi a seconda dell’ora di lezione che devono seguire) per eventuali “improvvisazioni”, l’insegnante ha più il polso della classe: guarda, vede, osserva, può interrompere, adattarsi alle esigenze, chiedere, dialogare, interagire con gli studenti. La mediazione di un video non aiuta certo. Inoltre dilata molto di più i tempi.

Avete avuto riscontri particolari dalle famiglie e dai ragazzi che frequentano il vostro istituto?

Professor Davide Veronese, scienze. La casa diventa aula. Foto Liceo valdese

Da parte dei genitori abbiamo ricevuto molti messaggi di apprezzamento per il lavoro che stiamo svolgendo; ci segnalano però anche la stanchezza e lo stress dei propri figli nel seguire la didattica a distanza; una situazione che viene certo potenziata dal fatto che non possono uscire di casa e praticare le attività (sport, musica, cinema) che erano soliti fare. Le imminenti vacanze di Pasqua saranno un’utile pausa dagli impegni scolastici. Da parte degli studenti si riscontra un vivo interesse per l’attuale situazione, pertanto accade che la video lezione serva anche ad approfondire temi legati all’emergenza sanitaria o a tranquillizzare sulle prossime scadenze scolastiche (primo fra tutti l’esame di stato, ma anche l’elaborazione e la presentazione di una tesina, le prove invalsi etc). Chi “patisce” di più la didattica a distanza è sicuramente l’indirizzo sportivo, perché vede preclusa tutta una serie di attività pratiche messe in calendario sia all’interno delle 11 ore che il nostro piano di studio prevede per Scienze Motorie e Sportive e Discipline Sportive sia nei numerosi corsi e approfondimenti vari o uscite sul territorio.

Quali sono le difficoltà con le quali avete dovuto misurarvi?

Professoressa Laura Trovato, Disegno e storia dell’arte. Foto Liceo valdese

A parte quelle già emerse nelle risposte precedenti, non tutte le famiglie e gli studenti sono attrezzati per un’efficiente didattica a distanza. Abbiamo sollecitato le famiglie a segnalare eventuali difficoltà a seguire le attività a distanza ed è emerso che qualcuno ha computer vecchi e lenti, qualcuno non ha proprio il computer e i figli devono fare tutto con il cellulare, qualcuno ha dei contratti telefonici che non prevedono un lavoro di questo tipo se non con un’aggiunta di costi. In alcuni casi ci sono anche problemi di qualità della connessione con la rete, soprattutto nei comuni più marginali. Abbiamo fatto una schedatura di tutti i problemi critici che potremmo cercare di risolvere comprando e distribuendo in prestito d’uso (come facciamo con i libri) gli strumenti necessari per continuare a seguire le attività scolastiche da casa.

È uno sforzo, anche economico, che l’Amministrazione del Collegio sta valutando di compiere non solo per garantire le lezioni, ma anche per assicurare che i ragazzi possano tutti avere un accesso il più adeguato possibile viste le difficoltà di connessione delle “terre alte” e avere sufficienti strumenti informatici, sia come quantità di giga sia come PC, per poter seguire efficacemente la didattica. Questa attenzione a stare dalla parte dei più fragili e disagiati è una linea che ha sempre caratterizzato il nostro istituto e vogliamo che sia valida ora più che mai. Per questo motivo assieme a Laura Turchi, amministratrice del Collegio, si sta pensando di applicare agevolazioni delle rette per il residuo di quest’anno scolastico e per il prossimo per le famiglie che dovranno affrontare un periodo di ristrettezze economiche in seguito alle misure prese per il contenimento del COVID-19. Cerchiamo di essere un liceo non solo per tutti, ma con tutti.

Infine la nostra scuola è sempre stata legata al territorio e accanto alla normale attività didattica porta avanti molte iniziative per il territorio e con il territorio. Pertanto abbiamo dovuto annullare un pullman della memoria al quale avevano aderito, oltre agli studenti di quinta, 20 adulti esterni, i corsi di inglese di diverso livello, alcuni concerti del nostro coro e la presentazione pubblica di un video sulla disabilità realizzato dal Gruppo teatrale. Stiamo ipotizzando di offrire al territorio alcuni contenuti multimediali culturali e di interesse generale che stiamo producendo con lo staff dei docenti, in sostituzione almeno parziale delle iniziative che solitamente organizziamo negli spazi del Collegio.

Che cosa possiamo imparare da questa crisi?

Lezione della lettrice di Cinese dell’Istituto Confucio di Torino. Foto Liceo valdese

Si capisce l’importanza di determinate persone, momenti e istituzioni quando se ne sperimenta la mancanza. Sicuramente gli studenti hanno capito il privilegio e la bellezza di poter frequentare una scuola, fare incontri, vedere nascere amicizie, fare esperienza di scambio e arricchimento reciproco. Inoltre, per quanto possa essere utile e importante la tecnologia e la modernità, un’istituzione che ha come obiettivi non solo l’istruzione, nel senso etimologico del termine, ma anche la formazione, l’educazione e la cultura, non può fare a meno delle più semplici e basilari forme di contatto e comunicazione per portare avanti e realizzare nel migliore dei modi i propri obiettivi.

Una rilevazione condotta dall’Associazione italiana editori (AIE) su 27 editori universitari ha evidenziato la disponibilità di 55 piattaforme e 2 milioni di contenuti digitali a supporto della didattica e ricerca universitaria italiana in questo momento. Per quanto riguarda l’istruzione superiore, ci sono secondo voi sufficienti competenze, risorse, possibilità e facilità di accesso a questo tipo di didattica?

Le risorse e le possibilità ci sono: canali video dedicati con contenuti di grande qualità e piattaforme dedicate, spesso utilizzabili gratuitamente. L’università in particolare avendo negli ultimi anni maturato un’esperienza superiore alle scuole secondarie e primarie in didattica a distanza si è attivata sin dall’inizio dell’emergenza per condividere le proprie risorse. Il problema è che manca una linea organizzativa generale. Gli insegnanti che per loro iniziativa sono iscritti a gruppi e attività di aggiornamento hanno saputo muoversi subito bene in questa nuove modalità didattiche, altri, pur avendone le capacità e la preparazione, sono stati colti un po’ alla sprovvista dalla repentinità del cambiamento di prospettiva.


Il Collegio valdese di Torre Pellice, fondato nel 1831 per rispondere alla precisa esigenza della popolazione valdese di far studiare i propri figli non ammessi agli altri istituti per discriminazione religiosa, diventò Liceo Classico Pareggiato nel 1898, con stessi diritti e doveri di una scuola di Stato. Attualmente è gestito da un Comitato nominato dalla Tavola Valdese, al quale si affianca un Comitato Scientifico Didattico. Fra le numerose offerte formative del Liceo: laboratori, lingua cinese, attività extracurricolari di tipo artistico e formativo.