Coronavirus e disabilità. Un contributo del Consiglio ecumenico

Includere e tutelare le persone con disabilità durante la pandemia di coronavirus: i compiti delle chiese, le responsabilità individuali e collettive. Obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno

Anjeline Okola Charles. Foto Marcelo Schneider - CEC

Roma (NEV), 23 aprile 2020 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha recentemente pubblicato un articolo di Syovata Shalon Kilonzo per promuovere l’inclusività delle persone con disabilità durante la pandemia di coronavirus.

“Le persone con disabilità possono essere più esposte al virus a causa degli ambienti in cui vivono, della mancanza di informazioni adeguate in formati accessibili, a causa di condizioni di salute preesistenti o per basse difese immunitarie” ha affermato Anjeline Okola Charles, segretaria esecutiva della Rete ecumenica per la disabilità del CEC.

Alcune persone con disabilità non sono in grado di garantire l’igiene di base come il lavaggio delle mani e hanno difficoltà a rispettare il distanziamento sociale, poiché hanno bisogno del sostegno di altre persone. Altre devono toccare gli oggetti per ottenere informazioni o per supporto fisico. La maggior parte delle persone con disabilità ha segnalato difficoltà nell’accesso alle informazioni sulla sanità pubblica e all’assistenza sanitaria, nonché interruzioni dei servizi, fatti che le hanno rese più vulnerabili.
“Per gestire la pandemia gli esperti, i leader religiosi e politici hanno chiesto responsabilità individuali e collettive – scrive Kilonzo –. Hanno sottolineato l’’importanza dell’igiene personale come il lavaggio delle mani e l’importanza del distanziamento sociale”. Le chiese hanno stabilito nuovi modi per offrire accompagnamento alle persone con disabilità, sostiene Kilonzo, portando alcuni esempi che vanno dallo Zambia alla Norvegia. Visite a domicilio, attività a distanza, canti, dialogo, divulgazione di informazioni. Obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno.

Per supportare le chiese nell’offrire una risposta inclusiva per la disabilità, ACT Alliance ha sviluppato delle “Linee guida per la risposta inclusiva durante il Covid-19”. Il documento sottolinea l’importanza di identificare le persone con disabilità nelle regioni colpite per raggiungerle facilmente e fornire loro informazioni accessibili attraverso diversi formati (audio, video, testi di facile lettura). In secondo luogo, si richiede alle chiese di collaborare con coloro che forniscono servizi medici per garantire l’accessibilità ai servizi sanitari e alle attrezzature mediche necessarie. Infine, le linee guida esortano le chiese a includere le persone con disabilità come rappresentanti nelle iniziative di risposta alle emergenze.

Per approfondire clicca QUI