Non dimentichiamo i bambini

L'iniziativa "Culto col ciuccio" è diventata una serie di video diffusi via internet, durante la quarantena. E a Palermo un'altra serie di video sul web per raccontare ai più piccoli - e non solo - le storie e i personaggi della fede cristiana

Roma (NEV), 4 maggio 2020 – Le chiese protestanti non dimenticano i bambini. Durante la fase 1, il lockdown a causa dell’emergenza sanitaria, ma anche nella fase 2, con i più piccoli che non possono andare a scuola né frequentare aree gioco ed amici, l’impegno della comunità non è mai mancato. Per questo l’iniziativa “Culto col ciuccio”, già proposta in varie chiese nei culti domenicali e non solo, è diventata una serie di video condivisi sul web.

Culto col ciuccio – 29 marzo 2020

Un momento di riflessione dedicato ai più piccoli: il culto col ciuccio.Oggi è curato dal pastore Marcello Salvaggio, dalla diacona Nataly Plavan e da Daniele Parizzi.

Pubblicato da Radio Beckwith Evangelica su Domenica 29 marzo 2020

Inoltre è nata a Palermo un’altra iniziativa online, rivolta a bambini un po’ più grandi, con Gabriele Bertin, 25 anni, membro del consiglio della FGEI, che sta trascorrendo il suo periodo di formazione nella comunità siciliana e si è messo all’opera per realizzare dei video racconti. “Da quando c’è la quarantena abbiamo pensato a questo strumento. Il primo video che abbiamo trasmesso, il 9 marzo scorso, ha avuto intorno alle 200 visualizzazioni e anche quelli successivi, uno a settimana, hanno avuto un discreto successo e sono stati visti da tanti bimbi”, spiega Bertin.

I video sono stati pubblicati su youtube e sui canali social della chiesa di Palermo, oltre che ripresi da molte altre comunità in tutto il Paese. Lo stesso valga per il “Culto col ciuccio”, i cui video sono stati anche rilanciati da Radio Beckwith e su tutto il territorio nazionale e hanno visto tra l’altro la partecipazione attiva di tante mamme e papà.

“La nostra idea – continua Bertin – è stata ed è quella di usare un linguaggio semplice e scoprire metodi narrativi differenti, non solo per i più piccoli. Il target principale è ovviamente rappresentato dai bambini delle elementari, speriamo però di aver trovato anche un modo nuovo per raccontare storie già sentite non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti, che così le riscoprono”. Per realizzare i video Gabriele Bertin si è inventato costruzioni, marionette, giochi fatti con materiale di riciclo, pupazzi e altri strumenti utili per comunicare coi bambini, “è stato anche un modo creativo per me per trascorrere questo periodo”.

“La prima storia – continua – è stata la storia dei re di Israele, poi ho proposto quella di Giuseppe i suoi fratelli, articolata un po’ come un romanzo, quasi come una soap opera. Nelle scorse settimane ho raccontato anche alcuni incontri di Gesù e diverse figure femminili. L’ultimo video, quello che mi è piaciuto forse di più, personalmente, era incentrato sulla Parabola del Seminatore, che ci insegna a seminare e crescere per produrre molti frutti”. Ora l’intenzione è quella di continuare a proporre storie fino alla fine di maggio. “Credo che sia un segnale per fare comunità – conclude -, per investire nella formazione delle bambine e dei bambini”.