Roma (NEV), 17 maggio 2020 – Oggi è la Giornata mondiale contro l’omotransfobia. In tutta Italia si tengono numerose iniziative, virtualmente a causa dell’emergenza coronavirus, mentre nelle scorse edizioni si sono organizzate fiaccolate, conferenze e marce.
La Giornata vede l’adesione di numerose parrocchie, di chiese battiste, luterane, metodiste e valdesi, associazioni e istituzioni. Riproponiamo in fondo alla pagina il video dell’iniziativa di Palermo, dove il Comitato organizzatore delle veglie per il superamento dell’omotransfobia ha deciso di essere presente e rinnovare l’impegno “in questo momento difficile in cui non ci è possibile stringerci fisicamente, per unirci spiritualmente in una preghiera collettiva” per denunciare le discriminazioni subite dalle persone LGBTQI.
A Palermo, città che ha una grande sensibilità e attenzione su questi temi, le precedenti edizioni hanno riunito centinaia di persone. La veglia in rete si è tenuta in anticipo, lo scorso 14 maggio, in quanto il giorno 17 maggio del 2015, proprio durante la manifestazione, moriva l’attivista Nicola D’Ippolito, promotore della prima veglia a Palermo dal 2007.
La predicazione della “Veglia ecumenica online per il superamento dell’omotransfobia” è stata affidata al pastore della chiesa valdese di via dello Spezio Peter Ciaccio, che si è basato sul testo di Galati 3, versetti 24-29.
“Nel nostro mondo vige un gioco crudele: trova la diversità altrui e sfruttala per il tuo guadagno o per il tuo dileggio. Questo è quello che si chiama odio. Questo è relazionarsi al prossimo senza amarlo, come invece ci comanda il Signore Iddio. Che sia il povero, che sia lo straniero, che sia l’omosessuale, l’odio e il disprezzo sembrano essere la cifra di questo mondo, sembrano essere la ‘normalità’ cui in queste settimane tutti e tutte sembrano voler tornare in fretta – ha detto il pastore Ciaccio -. In questa normalità, in questo status quo con cui abbiamo imparato a convivere con fatica, irrompe la Parola di Dio, annunciata oggi dai versetti della lettera ai Galati: «Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né
libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù». Significa che la tua diversità vale talmente tanto che io sono chiamato a identificarmici.
Attenzione – ha esortato Ciaccio -, non significa che gli eterosessuali devono identificarsi così tanto negli omosessuali da insegnare loro cosa significa essere omosessuali, cosa devono fare, cosa non devono fare. Quante volte abbiamo sentito uomini più o meno colti e illuminati spiegare alle donne quello che esse dovrebbero fare perché «Io ti capisco, io ti sono vicino, io conosco le tue esigenze». No, qui si ricade nella stessa dinamica di dominio e oppressione. «Non c’è qui né Giudeo né Greco; né schiavo né libero; né maschio né femmina» significa fare sul serio, significa valorizzare la diversità nella consapevolezza di essere uno in Cristo”.
Il pastore valdese ha concluso: “Annunciamo la volontà di Dio che si traduce nel riconoscimento dei fratelli e delle sorelle omosessuali, transessuali, bisessuali, queer, come parte dell’unico corpo di Cristo di cui faccio parte anche io, quel corpo che si è donato a tutte e tutti noi affinché potessimo vivere una vita nuova, rinnovata”.
Una lista più dettagliata degli appuntamenti per la Giornata mondiale contro l’omotransfobia si può consultare a questo LINK.
Per il video integrale dell’iniziativa palermitana, vedi sotto (la predicazione di Peter Ciaccio si trova al minuto 16 e 30 secondi circa).