Festival biblico, “corpi che contano”

In un podcast audio il contributo di Marta Bernardini, operatrice del progetto migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, per uno dei contenuti extra del festival, intitolato "Le parole della Bibbia"

foto di Alexander Krivitskiy, unsplash

Roma (NEV), 25 maggio 2020 – «Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva». E’ questo il versetto biblico (Marco 5,25-28) che ha scelto Marta Bernardini, operatrice di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, come elemento-chiave sul quale riflettere per partecipare al Festival biblico. A partire da quelle parole, la rappresentante FCEI ha realizzato un contributo audio che ruota intorno al concetto di “corpi”, per “Le parole della Bibbia”, uno dei contenuti extra proposti dal portale del festival. Qui il suo contributo sulla parola “corpo”, in un podcast audio, con la musica di Francesco Carta.

foto di Alexander Krivitskiy, unsplash.com

Questo evento – online, vista la pandemia – è, come si legge sul sito dell’iniziativa, “un progetto ad impatto culturale e spirituale che sperimenta nuovi modi per rileggere la contemporaneità a partire delle Sacre Scritture”.

I nostri corpi – dice Marta Bernardini nel suo messaggio – sono protagonisti, ma allo stesso sono in secondo piano, sono presenti e assenti nello stesso momento. Noi siamo corpi, insieme, che si riprendono spazio, valore, dignità e diritti. Siamo corpi che contano”.
Il riferimento è anche alla situazione attuale, ai mesi di lockdown, e ai soggetti più vulnerabili: “come le persone che non hanno i diritti di base garantiti, gli anziani soli e spaventati, donne chiuse in casa coi loro aguzzini. Ci sono i fratelli e le sorelle migranti, i lavoratori stagionali accampati in tendopoli o baracche, (…) “corpi che non contano, sacrificabili, che si notano solo quando danno fastidio perchè chiedono diritti, che tornano nell’invisibilità se servono come schiavitù”.

Ogni anno il Festival muove dalla Bibbia per declinare in una serie di appuntamenti e attraverso una molteplicità di modi e linguaggi, il tema scelto per l’edizione. Lo fa coinvolgendo il territorio in cui agisce e una pluralità di voci differenti provenienti da tutto il mondo, teologi, filosofi, musicisti, biblisti, artisti, scrittori, insegnanti, politici, economisti, artisti, scienziati, attori.