Lo stemma della Repubblica, opera del pittore protestante Paolo Paschetto

In occasione della Festa della Repubblica, l'Agenzia NEV propone qualche suggerimento per approfondire la figura dell'autore dello stemma della Repubblica. Paolo Paschetto, pittore di origini valdesi e battiste, fu anche illustratore e grafico. Produsse fra l’altro oli, acquerelli, xilografie, incisioni, decorazioni murali, vetrate. Galleria fotografica

Roma (NEV), 2 giugno 2020 – Lo stemma della Repubblica Italiana, realizzato dal pittore protestante Paolo Antonio Paschetto, nasce così: “Quando ci fu il concorso per la scelta dell’emblema si presentarono ben 341 candidati: Paschetto passò il primo vaglio dei 25, poi arrivò nei primi 5 e fu scelto il suo logo. La Costituente non era però convinta della prima bozza a colori: la cinta turrita circondata da vegetazione venne denominata ‘la tinozza’. Ne nacquero molte discussioni e alla fine si decise, tramite un avviso alla radio, di istituire un nuovo concorso. Questa volta parteciparono 196 artisti e nuovamente Paschetto risultò uno dei 12 prescelti e il vincitore definitivo: un logo con le scritte Unità e Libertà, al centro un martello con un’ala e le Lettere R e I, a destra un ramo di quercia e a sinistra un ramo di ulivo. A questo punto gli vengono richiesti dei cambiamenti molto precisi: si passa dal martello alla stella, viene inserita sullo sfondo una ruota dentata che rappresenta il lavoro, il ramo d’ulivo diventa d’alloro e spariscono le scritte Unità e Libertà a favore di Repubblica Italiana. Questa è la storia di com’è nato il simbolo della nostra Repubblica”.

A raccontarne le origini, con queste parole, è Daniele Jallà, della Società di Studi Valdesi e nipote dello stesso Paschetto, su Riforma.it, in un’intervista di qualche anno fa. Sempre qualche anno fa, precisamente nel 2015, Roma ha intitolato al pittore valdo-battista Paolo Paschetto un viale a Villa Torlonia, dove presso la Casa delle Civette sono presenti delle sue opere. La Giunta capitolina ha così accolto la richiesta avanzata due anni prima dall’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI) per commemorare l’artista evangelico.

Paolo Antonio Paschetto (1885-1963) nacque a Torre Pellice, nelle valli valdesi, in provincia di Torino. Figlio di un pastore battista (Enrico) e di Luigia Oggioni, appartenente alla Chiesa evangelica libera italiana, fu vicino alle chiese protestanti valdesi, metodiste e battiste. Visse e operò lungamente a Roma. Illustratore, grafico, pittore, ha prodotto fra l’altro oli, acquerelli, xilografie, incisioni, decorazioni murali, vetrate. Influenzato dallo Stile Liberty, dall’Art Decò e dall’Art Nouveau, Paschetto è stato anche autore di illustrazioni per le riviste evangeliche dell’epoca (“Bilychnis” e “Conscientia”), delle decorazioni parietali del tempio battista di Roma Teatro Valle e dei cartoni per le vetrate artistiche del tempio valdese di Roma, piazza Cavour, e metodista di via XX settembre, sempre a Roma, vetrate realizzate materialmente da Cesare Picchiarini.


Per approfondire, consulta:

La pagina sulla prima mostra monografica su Paolo Paschetto a Villa Torlonia in occasione dei 50 anni dalla morte del pittore (2015).

Il saggio di Daniele Jalla Post mortem vivere ultra.

La pagina della collezione Paschetto della Fondazione centro culturale valdese.

Lo speciale su Paschetto di Italia Liberty.


GALLERIA FOTOGRAFICA (Immagini tratte da wikimedia, dal sito della Fondazione centro culturale valdese, dal sito dei musei villa Torlonia e di Italia Liberty, collezione privata).