Il Consiglio ecumenico delle chiese e il “nunca más” brasiliano

Nel suo blog sul sito del Consiglio ecumenico delle chiese Marcelo Schneider racconta la storia del progetto e del libro che ha raccontato gli episodi di tortura perpetrati dal regime militare in Brasile tra il 1964 e il 1979

Roma (NEV), 11 agosto 2020 – Il “nunca más” brasiliano compie 35 anni. Ne parla nel suo blog sul sito del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) Marcelo Schneider, responsabile della comunicazione presso il CEC.

Il libro, che ha ormai superato la quarantesima edizione ed è rimasto nella lista dei best seller del paese per 91 settimane consecutive, ha reso pubblica una vasta raccolta di documenti ufficiali sugli episodi di tortura perpetrati dal regime militare in Brasile tra il 1964 e il 1979.

Il libro “Brasil: Nunca Mais”, che nasce dal progetto omonimo sviluppato dal CEC attraverso l’opera di Charles R. Harper e dell’arcidiocesi di San Paolo negli anni Ottanta, è stato coordinato localmente dal pastore Jaime Wright e dall’arcivescovo Paulo Evaristo Arns, con il sostegno attivo del rabbino Henry Sobel.  

L’iniziativa aveva tre obiettivi principali: evitare la distruzione dei documenti alla fine della dittatura militare; ottenere informazioni sulle torture praticate dagli apparati repressivi dello Stato; e diffondere queste informazioni per sensibilizzare la società brasiliana. 

Dopo aver esaminato quasi 850.000 pagine di casi giudiziari che coinvolgevano prigionieri politici, i ricercatori hanno riportato le pratiche di tortura e le altre gravi violazioni dei diritti umani che si sono verificate in quel periodo. 

Le informazioni sono state ottenute dalle testimonianze degli imputati nei tribunali militari che, interrogati, hanno denunciato e dettagliato le pratiche di violenza fisica e morale subite o di cui sono stati testimoni durante i periodi di detenzione nelle carceri delle Forze Armate. Una delle idee centrali del progetto è stata quella di utilizzare documenti ufficiali dello Stato per dimostrare la pratica ripetuta e istituzionalizzata della tortura usata negli interrogatori e nella repressione durante il regime militare. 

Temendo che le istituzioni potessero distruggere questo materiale di ricerca, il CEC ne conservava delle copie nei suoi archivi di Ginevra e ne inviava copie microfilmate negli Stati Uniti, dove erano conservate nella città di Chicago dal Latin American Microform Project, che fa parte del rinomato Center for Research Libraries (CRL). 

Molti anni dopo, nel 2010 – racconta Schneider – Marlon Weichert ha contattato il CEC e ha presentato l’idea del processo di digitalizzazione di tutti i documenti. 

Nel giugno 2011, il segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit, e il pastore Walter Altmann, accompagnati da diversi leader della Chiesa locale e regionale, hanno consegnato tre scatole contenenti copie di tutti i documenti del progetto “Brasil: Nunca Mais” ai pubblici ministeri durante un evento pubblico a San Paolo. Nell’agosto del 2013 è stato poi lanciato il sito web “Brasil Nunca Mais Digit @ l“, che consente l’accesso gratuito a più di 900.000 pagine di documenti ufficiali relativi al progetto.

QUI puoi leggere l’intero articolo di Marcelo Schneider.