Marco Fraschia/Liceo valdese: Dare un segnale forte di fiducia

Nelle parole del preside del Liceo di Torre Pellice, in provincia di Torino, la solidarietà verso colleghi e colleghe dirigenti e la speranza per il futuro. Fra le iniziative del Collegio, la possibilità per gli studenti assenti di seguire on line da casa le lezioni della propria classe

Foto Liceo valdese - misurazione della temperatura all'ingresso

Roma (NEV), 14 settembre 2020 – Il professor Marco Fraschia, preside del Liceo valdese di Torre Pellice, racconta all’Agenzia NEV le modalità di riapertura del Collegio, le difficoltà affrontate e le soluzioni proposte. Restano alcune incognite, soprattutto riguardanti i viaggi all’estero e la gestione dei rientri a scuola in caso di assenza. Abbiamo rivolto al preside Fraschia alcune domande.

In quali modalità avete riaperto le attività?

Il liceo valdese ha ripreso le lezioni in presenza martedì 1° settembre 2020. Tale decisione è stata presa a giugno da Collegio docenti, Consigli di classe con la componente studenti e genitori e Consiglio d’istituto. Il calendario scolastico regionale tardava ad arrivare (di solito arriva a maggio, quest’anno è arrivato a luglio) e gli organi collegiali hanno deciso di dare un segnale forte di fiducia e ripresa, ovviamente a patto che non vi fossero indicazioni contrarie di Governo, Ministero e/o Regione. Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare alle aule di materia, una nostra caratteristica molto apprezzata, e tornare alle aule di classe, per evitare continui movimenti di persone e la necessità di sanificare gli spazi ad ogni cambio di ora e di classe. Gli studenti si spostano solo più quando la classe si divide per seguire le materie di indirizzo (lingue straniere, latino, greco, laboratorio di chimica e fisica, disegno). Gli studenti devono tenere sempre la mascherina tranne quando sono seduti ai banchi che sono stati distanziati secondo i parametri di riferimento. Gli ingressi sono stati ripartiti lungo tre direttrici in modo da non avere assembramento e ad ogni studente viene rilevata la temperatura prima di entrare. Per ora gli intervalli si svolgono all’aperto negli spazi verdi che circondano l’istituto. Per gli studenti assenti è prevista la possibilità di seguire on line da casa le lezioni della propria classe.

Quali sono secondo lei le maggiori criticità in questa fase post-lockdown, vista anche la confusione sul tema covid (contagi, seconda ondata, incognite invernali, ecc.)?

Le maggiori criticità sono i rientri a scuola dopo un periodo di assenza. Le indicazioni sono chiare solo per i casi di sospetto Covid, per i quali è previsto il tampone e il certificato medico per il rientro a scuola. Non è chiaro come comportarsi in tutti gli altri casi, dal semplice raffreddore al mal di denti, fino all’influenza che non necessariamente è Covid. Noi abbiamo previsto un’autodichiarazione da far compilare ai genitori o agli studenti se maggiorenni per il rientro a scuola. Vista la nostra specificità l’incognita più grande è rappresentata dai viaggi; da febbraio a giugno abbiamo perso cinque viaggi programmati per le varie classi: una settimana di soggiorno studio a Brighton (Inghilterra) per il primo e secondo anno, una settimana di soggiorno studio a Parigi per il terzo e quarto anno, la visita al laboratorio Virgo vicino a Pisa dove si studiano le onde gravitazionali per il triennio, il pullman della memoria con viaggio a Mauthausen seguendo l’itinerario della deportazione di Jacopo Lombardini al quale, oltre agli studenti di quinta, avrebbe partecipato un pubblico esterno di venti persone tramite l’associazione Amici del Collegio. Io stesso avrei dovuto accompagnare a Rabat in Marocco due studenti protagonisti di un cortometraggio sulla disabilità in concorso all’Handi Film Festival. Inoltre in estate è anche saltato il consueto viaggio studio di quindici giorni in Cina organizzato dall’Istituto Confucio di Torino al quale partecipano sempre alcuni nostri studenti. In fase di programmazione abbiamo inserito anche i viaggi di studio da aprile in poi, sperando che la situazione migliori e si possano realizzare.

Il professor Herbert Aglì vicepreside e coordinatore didattico alle prese con le tecnologie della didattica a distanza. Foto Liceo valdese

Se potesse parlare ai decisori politici, o in generale a chi non si occupa quotidianamente di gestire e organizzare le attività e la vita di un liceo, cosa si sentirebbe di dire loro?

Auspicherei una maggiore tempestività nel prendere decisioni e comunicarle alle scuole. Abbiamo patito un po’ la continua incertezza e le comunicazioni arrivate all’ultimo. Per esempio noi abbiamo scelto autonomamente di misurare la temperatura agli studenti all’ingresso, ma la comunicazione della Regione Piemonte è arrivata a pochi giorni dall’inizio delle lezioni fissato al 14 settembre, con grossi problemi organizzativi per le altre scuole.

C’è qualche consiglio che si sente di dare ai suoi colleghi e colleghe dirigenti?

Auguro un grosso in bocca al lupo ed esprimo tutta la mia solidarietà al loro lavoro. Noi siamo una scuola piccola che tutto sommato è riuscita a far fronte ai problemi e alle difficoltà senza troppa fatica. Per istituti grossi con centinaia o migliaia di studenti sarà sicuramente più difficile e complicato.


Il Collegio valdese di Torre Pellice, fondato nel 1831 per rispondere alla precisa esigenza della popolazione valdese di far studiare i propri figli non ammessi agli altri istituti per discriminazione religiosa, diventò Liceo Classico Pareggiato nel 1898, con stessi diritti e doveri di una scuola di Stato. Attualmente è gestito da un Comitato nominato dalla Tavola Valdese, al quale si affianca un Comitato Scientifico Didattico. Fra le numerose offerte formative del Liceo: laboratori, lingua cinese, attività extracurricolari di tipo artistico e formativo.

Marco Fraschia è laureato in lettere classiche. Ha insegnato greco per 23 anni. Attualmente insegna storia delle religioni e storia locale.