Roma (NEV), 2 ottobre 2020 – La Germania si prepara al 3° Kirchentag ecumenico, previsto dal 12 al 16 maggio 2021 a Francoforte. Questo evento, fra i più significativi nel suo genere, ha riunito nelle scorse edizioni centinaia di migliaia di persone di diverse tradizioni religiose e ospiti internazionali. Nel frattempo, la Chiesa evangelica in Germania (EKD) lancia una campagna sul futuro della chiesa in cui invita a partecipare, proporre, commentare alcuni dei grandi temi che accompagnano la società e le chiese.
Il grande raduno ecumenico della Germania ha per titolo “Andate a vedere!”, ispirato al versetto biblico del vangelo di Marco (6:38), e si svolgerà in forma ridotta a causa del covid-19. Gli organizzatori protestanti e cattolici prevedono la presenza di circa 30.000 persone a Francoforte, con un programma sia in presenza sia virtuale e in streaming. “Il Terzo Kirchentag ecumenico è necessario, soprattutto adesso – ha dichiarato la presidente protestante dell’evento, Bettina Limperg -. Anche il dialogo, l’amicizia, la discussione e il conflitto hanno bisogno di spazio nell’arena pubblica”. Il presidente cattolico dell’evento, Thomas Sternberg, parlando del cambiamento che la pandemia sta portando nel mondo, ha anticipato che verrà presentato a breve un piano per la salute e la sicurezza: “Possiamo organizzare il Kirchentag ecumenico in modo responsabile, attento e in un modo nuovo; allo stesso tempo sarà un Kirchentag autentico e intenso”.
La EKD intanto, con la campagna “La chiesa è futuro”, sta cercando di dare nuovo impulso alle riflessioni sulla fede “in una società in evoluzione caratterizzata da digitalizzazione, pluralizzazione e individualizzazione”. Vivere e trasmettere la fede in questo contesto è possibile “solo se cambia anche la chiesa”, in modo aperto, flessibile e contemporaneo. La discussione è aperta e ruota intorno a diverse aree, dalla fede al ruolo delle chiese nello spazio pubblico.
L’impressione è che il dibattito in Germania sia vivo e vitale, in un Paese dove il connubio fra Stato e religione è fortemente sentito. “C’è un paradosso – racconta all’Agenzia NEV Cinzia Sciuto, giornalista e saggista residente a Francoforte –; se da un lato qui in Germania sembra che la distinzione fra Stato e chiesa sia consolidata, con una politica ‘autonoma’, al tempo stesso nel tessuto sociale c’è un forte rapporto con la religione come fatto pubblico, più che privato. Inoltre, il dibattito che coinvolge le chiese si svolge in modo meno ‘clericale’ di quanto non avvenga in Italia, eppure parlare di ‘laicità’ qui è più difficile”.
La Germania di Martin Lutero sembra volersi porre all’avanguardia su diversi piani: è vivissima in questi giorni, ad esempio, la discussione sull’ospitalità eucaristica, la possibilità cioè di praticare insieme la “santa cena” (protestante) e l’eucarestia (cattolica). La Congregazione romana per la dottrina della fede ha inviato un secco “no” al documento del Gruppo di lavoro ecumenico cattolico-protestante (ÖAK), che sostiene teologicamente giustificata la reciproca partecipazione all’eucaristia. Il documento era in discussione all’assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca. Al 3° Kirchentag ecumenico, cattolici e protestanti potranno stare “insieme alla tavola del Signore”? Alcune chiese già lo fanno, anche in Italia. Per sapere cosa accadrà a Francoforte a maggio 2021, non resta che “andare a vedere”.
Cinzia Sciuto è giornalista e saggista, redattrice di “MicroMega”. Autrice di “Non c’è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo” (Feltrinelli, 2018; nuova edizione rivista 2020), appena uscito in tedesco per Rotpunktverlag. Si occupa principalmente di diritti civili, laicità e femminismo.