Sinodo luterano. Wolfgang Prader segue a Georg Schedereit

Ingrid Pfrommer è vicepresidente del Sinodo. Il presidente uscente: “Viviamo una molteplicità evangelica che trascende i confini e la dottrina”

Wolfgang Prader, foto d'archivio - CELI

Roma (NEV CS/42), 10 ottobre 2020 – Wolfgang Prader, membro della comunità di Bolzano della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI), è il nuovo presidente del Sinodo luterano. Prader è stato eletto nel corso della 1^ sessione del XXIII Sinodo, apertasi ieri a Roma e che si chiuderà domenica 11 ottobre.

Un sinodo in presenza, che vede riuniti circa 50 sinodali delle 15 comunità della CELI in ottemperanza alle norme anti-covid, con un programma ridotto e senza ospiti esterni.

Foto CELI

Dopo la relazione di commiato del presidente uscente Georg Schedereit, che per motivi di salute ha rinunciato a una seconda candidatura, il Sinodo ha eletto la nuova presidenza nella persona di Wolfgang Prader, già vicepresidente CELI. Ingrid Pfrommer, presidente della Comunità di Torino e tesoriera uscente della CELI, è subentrata alla vicepresidenza.

Wolfgang Prader, in qualità di esperto informatico, ha intenzione di sviluppare il tema della chiesa digitale, uno degli argomenti in discussione durante il breve Sinodo 2020. I sinodali parleranno inoltre di pandemia, delle firme per l’Otto per mille luterano in calo, dei membri effettivi della CELI, della possibilità di vivere, o rivivere, la chiesa come “comunità e condivisione, grazie anche alle nuove tecnologie. Un compito entusiasmante quanto impegnativo attende la nuova presidenza” dichiarano i luterani.

Il 10 ottobre i membri sinodali eleggono anche i tre membri laici del Concistoro. La rappresentante legale della CELI, Cordelia Vitiello, corre per una riconferma, mentre gli altri due membri laici del concistoro, Ingrid Pfrommer e Angelo Ruggieri, non si sono ricandidati.

“Vedo il Sinodo come una specie di confederazione – sostiene il presidente uscente Georg Schedereit –; non vedo la CELI come una chiesa compatta con un’unica dottrina e un’unica visione. Molte persone che negli anni hanno deciso di aderire a questo nostro mondo luterano non sono luterani al cento per cento. La CELI vive di questa molteplicità evangelica che trascende i confini e la dottrina. Abbiamo tra i nostri membri sudamericani, olandesi, svizzeri, riformati, luterani, calvinisti, seguaci di Zwingli, ex cattolici… ‘Essere cristiani non significa parlare di Gesù Cristo, ma vivere come ha vissuto lui’, ha detto Zwingli. A ciascuno il suo modo. E a proposito di ‘Scegliere = Wählen’ (il titolo di questa sessione del Sinodo, ndr), questo dirò anche nella mia relazione – conclude Schedereit -: penso che siamo chiamati a scegliere tra speranza e disperazione, fiducia e diffidenza, filantropia e misantropia, veridicità e ipocrisia, autoironia e autoelevazione, umorismo e narcisismo, chiusura e apertura al mondo, fede e paura”.

Leggi l’intervista integrale al presidente uscente sul sito CELI: “Una facoltà di vita protestante applicata”.

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