Una valdese su Forbes

Simona Menghini, communications director di Oracle, nella lista dei 100 direttori marketing e comunicazione italiani di successo della prestigiosa rivista

Simona Menghini, a destra nella foto, intervista la moderatora della Tavola Valdese, Alessandra Trotta

Roma (NEV), 5 novembre 2020 – Una comunicatrice protestante tra i 100 direttori marketing e comunicazione italiani di successo scelti dalla rivista Forbes.

Una laurea in Economia alla Bocconi e un master in gestione aziendale (frequentato grazie a una borsa di studio), anni di esperienza ai massimi livelli in aziende e multinazionali, soprattutto dell’hi tech, Simona Menghini fa parte della Commissione Comunicazione della Tavola valdese, dell’Otto per mille valdese e della Commissione Evangelizzazione.

Dopo aver lavorato per anni in un’agenzia di comunicazione ed essere stata direttore comunicazione e marketing per Lenovo, da oltre due anni è communications director di Oracle, una delle più grandi aziende nel settore informatico. Ieri ha “scoperto” di essere tra i 100 direttori marketing italiani di successo secondo la prestigiosa rivista. E ha condiviso la notizia con un tweet e un post sul suo profilo linkedin, ricevendo i complimenti di tanti colleghi.

Una soddisfazione, per un percorso “lungo e faticoso. Una vita in aereo, fino a prima della pandemia. Mi è sempre piaciuta la comunicazione – racconta Simona Menghini – e mi interesso di informazione fin da ragazza. Ho fatto la giornalista free lance, sono pubblicista, e sono arrivata così, molto naturalmente, prima all’editoria e poi al mondo della comunicazione, del marketing e delle PR”.

Una tesi in politiche dell’innovazione della Comunità europea, Simona Menghini è una self-made woman, “mi sono dovuta rimboccare le maniche, sia io che mio fratello ci siamo dati da fare”. E in questo percorso professionale di successo c’è anche la storia di un avvicinamento al mondo protestante. “La mia famiglia era cattolica ma io sentivo che dovevo trovare un posto per me, una chiesa in cui potessi ragionare con la mia testa, da cristiana. Ho sempre sentito che Gesù aveva delle cose da dirmi. Ma non trovavo corrispondenze tra i miei interrogativi etici, la mia esperienza anche umana a contatto con il dolore e la sofferenza, e quanto mi veniva impartito. Così ho fatto una sorta di indagine di marketing, è il caso di dirlo, e ho incontrato la chiesa valdese”, continua Menghini. Il suo avvicinamento al mondo protestante è infatti una storia nella storia: “Non c’era internet allora, così cercai sulle pagine gialle dell’epoca i nomi delle chiese che volevo “analizzare”, proprio come se stessi facendo uno studio di settore. Andai in un tempio valdese, quello di Milano, che è la mia città e la comunità che ancora frequento, ma sbagliai indirizzo. Entrai da via della Signora, cioè alle spalle del pastore, che era Salvatore Ricciardi. Mi sedetti e ascoltai, e mi sembrò finalmente di essere nel posto giusto. Così la domenica dopo, tornai al culto”. Da allora è diventata valdese, e con i valdesi ha trovato un luogo e uno spazio simbolico e religioso “dove posso dire ad alta voce quello che penso”.

“Ho capito che ci si salva perchè si crede, ci si salva per grazia e non perchè si è più bravi degli altri – continua -. Ho compreso fino in fondo il senso della Parabola dei lavoratori delle diverse ore (Matteo 20, 1-16).

Tra i commenti e i complimenti che ha gradito di più, dopo aver saputo del riconoscimento datole da Forbes, proprio quelli che fanno riferimento “all’etica”, l’etica protestante si direbbe, “che cerco di portare anche nel lavoro che faccio”.

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