6° giorno contro la violenza. Interruzione volontaria della gravidanza: sconfitta evitabile

L’agenzia NEV ripropone in 16 puntate, dal 25 novembre (Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne) fino al 10 dicembre (Giornata mondiale dei diritti umani), il fascicolo “16 giorni contro la violenza” della Federazione delle donne evangeliche in Italia. In questa puntata si parla di interruzione volontaria della gravidanza

foto di Sharon McCutcheon, da unsplash.com

Roma (NEV), 30 novembre 2020 – L’agenzia NEV ripropone, uno al giorno, gli spunti di riflessione del fascicolo redatto dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Intitolato “16 giorni contro la violenza sulle donne. La salute è donna?”, il fascicolo è disponibile integralmente a fondo pagina in italiano e in inglese. I 16 giorni vanno dal 25 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani.

16 giorni contro la violenza sulle donne

6° giorno – 30 novembre 2020

INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA: SCONFITTA EVITABILE

Una delle leggi più discusse votate nei turbolenti anni ‘70 fu la legge 194/1978 sull’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG), fortemente voluta dalle donne contro la piaga degli aborti clandestini. Essa distingueva tra la possibilità di interrompere la gravidanza entro 12 settimane o fino alla 20^ settimana in casi di pericolo di vita della madre e/o del feto. Il referendum abrogativo del 1981 fu sorprendente: votò il 79,38% degli aventi diritti e il no raggiunse l’85,12%, percentuale più alta del referendum sul divorzio. La legge ha funzionato: dal 1982 ad oggi le interruzioni volontarie di gravidanza sono passate dalle 235mila nel 1982 a 76.328 nel 2018. Questa riduzione rappresenta uno dei più grandi successi della contraccezione, grazie anche al lavoro dei consultori. In anni recenti poi la ricerca medica ha consentito l’IVG chimica precoce, che evita il ricovero ospedaliero con il farmaco RU 486. Il vero punto negativo della legge è l’alta percentuale di obiettori (nel 2018 il 69% dei ginecologi e 46,3% degli anestesisti), per cui in molti casi le strutture pubbliche sono in difficoltà a garantire l’IGV.

LAURA, 35 ANNI

Arriva con un bambino in carrozzina di circa 7 mesi, nato con taglio cesareo. Mi chiede un certificato per interrompere la gravidanza. La vedo tesa, preoccupata; le chiedo quale contraccezione pensa di usare in futuro. Mi risponde che non le servirà perché il suo compagno se ne è andato. Ha reagito male alla gravidanza: hanno già 4 figli (due del compagno e 2 suoi, uno dei quali da una relazione precedente). Il suo compagno pensa che non possono mantenere 5 figli e se ne è andato. Da sola non potrebbe mantenere 3 figli. Eppure, questa decisione la fa soffrire. Le offro un incontro con l’assistente sociale e le rilascio il certificato per IVG.

DOMANDA per discutere

Come aiutereste una donna che decide di abortire?

SUGGERIMENTO DI VISIONE

IL BAMBINO CHE È IN ME (OBVIOUS CHILD), regia di Gillian Robespierre, Usa 2014, 83’

La gravidanza improvvisa di un’attrice comica la costringe a confrontarsi coi problemi della maternità single per la prima volta.

VERSETTO BIBLICO

Il sabato è stato fatto per l’essere umano e non l’essere umano per il sabato (Marco 2, 27)

COMMENTO

PREGHIERA

 

Dio, nostra Madre, aiuta tutte le donne che non accolgono il seme della vita dentro il proprio grembo e liberale dal pesante senso di colpa di una gravidanza interrotta.

Amen

Il senso della legge è riassunto da Gesù con questa frase. Neanche la legge divina è superiore alla persona umana, anzi ne è al servizio. Poiché il nostro è un Dio della relazione, non un Dio assoluto, la sua è una legge della relazione. Sin dalla rivelazione sul Sinai è evidente che l’essere umano è al centro delle preoccupazioni di Dio. Tutta la legge è funzionale alla preservazione e difesa dell’essere umano da sé stesso e dai propri simili. Ma quale essere umano? Il peccato cerca il cavillo nella Parola di Dio e opera per mettere le persone le une contro le altre. Quando si parla di aborto, alcuni parlano di diritto della donna in contrasto col diritto dell’embrione e, siccome la legge deve difendere l’indifeso, allora bisognerebbe difendere l’embrione dalla potenziale madre. La predicazione e opera di Gesù, però, esorta a non cercare cavilli. Quale essere umano? Il prossimo: quello che hai davanti qui e ora. Non c’è nessun altro essere umano di cui prendersi cura oltre, in questo caso, alla donna che sceglie l’IVG. Dovere della società, degli operatori sanitari e delle chiese è accoglierla con amore e servizio.


Qui il fascicolo integrale in italiano: “16 giorni contro la violenza sulle donne. La salute è donna?

Qui il fascicolo in inglese: “16 days Fdei 2020_english