Roma (NEV), 28 dicembre 2020 – Domani il Senato argentino si esprimerà sul diritto di interruzione alla gravidanza. La Camera ha approvato la proposta di legge lo scorso 11 dicembre.
La Rete di teologhe, pastore, leader e attiviste cristiane (TEPALI) ha accompagnato in queste settimane le donne argentine nella campagna per la legalizzazione dell’aborto.
Con gli hashtag #CristianasPorElDerechoADecidir (cristiane per il diritto di scelta) e #AhoraSenado (adesso il Senato), la rete TEPALI ha lanciato in rete una serie di video e dichiarazioni. “Come cristiane femministe saremo attive in ogni paese per mostrare le vere conseguenze dell’aborto clandestino, della penalizzazione dell’aborto e delle ipocrisie dietro a messaggi che dicono di sostenere la vita”.
Fra le testimonianze, quella della teologa Jocabed Solano del popolo Gunadule a Panama, che parla della salute sessuale e riproduttiva delle donne indigene, e quella di Mayra Soria, evangelica, avvocato penalista in Ecuador, che racconta le restrizioni per l’accesso all’interruzione della gestazione in caso di stupro e come tale negazione rivittimizzi le donne e impedisca loro la necessaria riparazione integrale.
Sulla questione è intervenuto anche Néstor Miguez, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Argentina (FAIE): “La religione non deve interferire nelle decisioni dello Stato”, ha detto all’Agenzia NEV illustrando la posizione della FAIE.