Roma (NEV), 29 dicembre 2020 – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso all’unanimità il 21 dicembre scorso che la Giornata internazionale della fratellanza umana si celebrerà il 4 febbraio di ogni anno, a partire dal 2021. Ne dà notizia il sito del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC).
L’iniziativa è stata promossa dal Comitato superiore per la fratellanza umana, di cui è membro, tra gli altri, anche il segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), padre Ioan Sauca. I membri del comitato hanno incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nel dicembre 2019 e hanno presentato un documento contenente la proposta per la giornata riconosciuta a livello internazionale.
La richiesta è stata poi presentata all’Assemblea Generale a nome di 34 paesi, tra cui Bahrein, Egitto e Arabia Saudita. La risoluzione finale ha ottenuto il sostegno dei 27 Stati membri dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. “Questa giornata – si legge nel comunicato dell’Onu – arriva come proposta concreta dell’Assemblea in risposta al crescente odio religioso emerso in questi mesi colpiti dalla pandemia da COVID-19.
Il 4 febbraio 2019, Papa Francesco, il grande imam di Al Azhar e lo sceicco Ahmed al-Tayeb, hanno firmato ad Abu Dhabi il “Documento sulla fratellanza umana”. La risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite fa dunque riferimento specificamente a quell’evento come momento significativo nelle relazioni cristiano-musulmane. Di qui l’ispirazione per la data in cui ogni anno si celebrerà la fratellanza.
Oltre al segretario generale ad interim del CEC, il Comitato superiore per la fratellanza umana comprende cinque esponenti musulmani e due cattolici, un rabbino ebreo e un ex segretario generale dell’UNESCO.