Sanremo 2021, Random e il rap (anche evangelico)

Emauele Caso, in arte Random, giovane rapper evangelico, in questi giorni sta calcando il palcoscenico della kermesse canora più importante d’Italia, giunta alla sua 71esima edizione

Roma (NEV), 5 marzo  2021 – Emanuele Caso, in arte Random, è il giovane musicista evangelico che in questi giorni sta calcando il palcoscenico della kermesse canora più importante d’Italia: il festival di Sanremo. 

”Il nome “Random” – ha dichiarato l’artista all’Agenzia di stampa Dire – nasce dall’assonanza e dalla traduzione del mio cognome”. Random (ossia casuale) è anche una possibile modalità di selezione per ascoltare una play list su dispositivi di riproduzione musicale, come lettori cd riproduttori digitali, lasciando appunto che sia “il caso” a decidere quale brano far ascoltare. 

Emanuele Caso (Random), come riporta la rivista musicale Rockit.it che ne traccia la biografia, “nasce in provincia di Napoli, precisamente a Massa di Somma, il 26 aprile 2001. Si trasferisce con la sua famiglia a Riccione quando aveva solo due anni. La sua famiglia è molto religiosa, e i suoi genitori sono pastori evangelici; proprio per questo per lui Dio è un punto fermo ancora oggi. Emanuele inizia ad appassionarsi alla musica, per merito del padre che porta sempre strumenti diversi in casa, sin da piccolissimo: il primo a soli cinque anni. Il primo strumento è la batteria e poi mette le mani anche sul basso, sulla chitarra e poi sul piano”. 

Ai tempi della scuola si avvicina al mondo del rap e del freestyle, per poi scrivere testi veri e propri e dedicati al mondo della scuola e incentrati sulla sua quotidianità. 

Grazie all’incontro con il produttore musicale Zenit, e dopo un grande successo del suo video su YouTube, pubblica il primo lavoro, ”Giovane Oro”. Concorrente del talent Amici Speciali 2020, oggi partecipa al Festival di Sanremo 2021 nella sezione Big con il brano “Torno a te”.

La musica è un dono del Signore

Random si sarebbe appassionato alla musica proprio grazie alla sua fede, fin da piccolo: “Un giorno – ha raccontato a Sky News 24 – mio padre portò a casa una batteria e vedendo lui suonare mi sono appassionato. Tutto iniziò in quel momento”.

“La mia mamma – ha poi dichiarato a Il mattino di Napoli il rapper – è sempre stata molto religiosa e ha convertito anche mio padre che suonava il basso e la chitarra in chiesa. Suoni e fede sono diventati un tutt’uno. Poi, mi hanno regalato la mia prima batteria e dunque ho iniziato anch’io suonare durante le funzioni. Grazie a mio papà e grazie a Dio”.


Cos’è il Rap

Il Rap (poi sviluppatosi in Trap) – ricorda l’enciclopedia Treccani – è un genere musicale che si è affermato nella seconda metà degli anni Settanta nella comunità afroamericana e ispanoamericana di New York, caratterizzato essenzialmente dal “parlare seguendo un certo ritmo” che viene prodotto alla console dal dj con alcune tecniche (turntablist, beatmaking, scratching). Insieme agli stili di ballo hip hop (specie la breakdance) e al graffiti writing, il rap è nato come strumento di protesta e presa di coscienza (nella popolazione nera afroamericana vessata da fenomeni di segregazione e di razzismo, ndr).