Prof religione insegnano educazione civica, no della Chiesa valdese

"Pur consapevoli della difficoltà che i dirigenti scolastici, i consigli di classe e tutto il corpo docente stanno ancora attraversando a causa della pandemia riteniamo che non si debba derogare alle misure che garantiscono la laicità dello stato e, in questo caso specifico, della scuola pubblica"

Roma (NEV), 13 maggio 2021 – Professori di religione cattolica che insegnano anche educazione civica? No, grazie! La Chiesa Valdese di Milano, “avendo appreso che in molte scuole del secondo ciclo l’introduzione dell’insegnamento di educazione civica, in ottemperanza alla legge 92/2019, è stata affidata – in tutto o in parte – agli insegnanti di religione cattolica, attesta la propria contrarietà a questa decisione”.
“La nostra posizione – spiega in una nota la chiesa del capoluogo lombardo – si richiama alle finalità stesse di questa disciplina, che intende, secondo le linee guida ministeriali, avere “valenza di matrice valoriale trasversale” e come obiettivo di operare affinché i ragazzi e le ragazze, al termine del ciclo di insegnamento possano “partecipare al dibattito culturale, cogliere la complessità dei problemi esistenziali, morali, politici, sociali, economici e scientifici e formulare risposte personali argomentate”.

Per questo, “Riteniamo che tale insegnamento non possa essere affidato a docenti di una materia facoltativa e che la ricaduta più grave di tale prassi sia quella di imporre agli studenti che non si avvalgono dell’IRC, l’ascolto di un docente scelto dalla curia per una disciplina obbligatoria che contribuirà a definire le loro scale valoriali.
Pur consapevoli della difficoltà che i dirigenti scolastici, i consigli di classe e tutto il
corpo docente stanno ancora attraversando a causa della pandemia – conclude la Chiesa valdese di Milano nel suo comunicato -, riteniamo che non si debba derogare alle misure che garantiscono la laicità dello stato e, in questo caso specifico, della scuola pubblica”.