1° giugno. Chiese mondiali onorano vittime di Tulsa, della tratta e di altri massacri

Un webinar per “onorare l'eredità e la resilienza delle vittime”. Organizzato dal Consiglio ecumenico delle chiese, con un focus su Nord America, Caraibi e Asia

Murale a Greenwood (Oklahoma, USA). Foto tratta dal sito CEC - Daniel Jeffries - Tulsa Planning Office

Roma (NEV), 1° giugno 2021 – Si tiene oggi il webinar dal titolo “Ricordare i massacri del passato: onorare l’eredità e la resilienza delle vittime“. Organizzato dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), ha come focus la storia del Nord America e dei Caraibi.

Il webinar ricorderà in particolare tre eventi tragici. Il primo, il cosiddetto massacro di Tulsa, di cui ricorrono fra ieri e oggi i 100 anni.

Lo racconta così, in un approfondimento su Riforma, Claudio Geymonat: “Fra il 31 maggio e il 1° giugno 1921, cento anni fa, nella città di Tulsa in Oklahoma, si compì uno dei peggiori episodi di violenza razziale nella storia degli Stati Uniti, a lungo poco conosciuto visti i grandi sforzi messi in atto per mettere a tacere le voci che intendevano raccontare un massacro costato la vita a centinaia di persone e la distruzione di migliaia di abitazioni”.

Un massacro razziale che vide una folla bianca scatenare la sua violenza sulla popolazione di Greenwood, in Oklahoma.

Secondo focus del webinar, il dramma delle comunità indigene nelle Americhe. Guerre, uccisioni, massacri, atrocità associate alla tratta degli schiavi transatlantica. Il più grande esodo forzato della storia. Oltre 15 milioni di africani sono stati deportati. Molti morirono durante il famigerato “Middle Passage”, la traversata dell’Atlantico, mentre un numero incalcolabile fu deliberatamente gettato in mare.

Il terzo focus, quello sulle ingiustizie inflitte alle comunità asiatiche. Dal massacro cinese del 1871 a Los Angeles, in California, alla rivolta di Rock Springs nel 1885.

I relatori cercheranno di rispondere ad alcuni interrogativi. Fra questi: in che modo ripensiamo queste tragedie? Come onorare la sopravvivenza, la resistenza, la resilienza e gli eroi di queste comunità? Come onoriamo il loro martirio? Come fare per impedirci di cadere nell’amnesia o nella negazione?

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