COP26, credenti chiedono giustizia climatica per i più vulnerabili

Ieri un evento ecumenico e un appello ai "grandi della Terra". Chiese protestanti impegnate affinché i leader "ascoltino le voci delle vittime della crisi climatica" e mettano al centro dei negoziati per il futuro del pianeta i diritti delle persone

Roma (NEV), 3 novembre 2021 – Anche i rappresentanti di diverse confessioni religiose sono in questi giorni a Glasgow per chiedere ai leader mondiali di garantire la giustizia climatica nell’ambito della COP26.

Ieri, 2 novembre, i rappresentanti dei movimenti religiosi di tutto il mondo, in particolare, si sono riuniti per “presentare le loro richieste di giustizia climatica all’inizio della COP26”.

L’evento ecumenico si è tenuto ieri sera presso la St George’s Tron Church, ed è stato trasmesso in streaming online. #FaithActionCOP26 l’hashtag dell’incontro, una delle tante iniziative promosse dalle chiese protestanti in concomitanza del summit di Glasgow.

“Abbiamo bisogno di azioni coraggiose per garantire la giustizia climatica – ha dichiarato Anne Burghardt, Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale – Come persone di fede, invitiamo tutti i governi a compiere passi decisivi in occasione della COP26 per evitare ulteriori catastrofi climatiche e sofferenze umane”.

In particolare, gli esponenti religiosi hanno sottoscritto un appello ai “grandi della Terra” in cui chiedono di “mettere in atto leggi e politiche che limitino il riscaldamento a 1,5 ° C e raggiungano emissioni nette globali zero”.

“Rispettare senza indugio gli impegni esistenti in materia di finanziamenti per il clima e fornire finanziamenti nuovi e aggiuntivi per le persone che stanno già subendo i peggiori impatti dei cambiamenti climatici” è il secondo punto della dichiarazione siglata dai rappresentanti multiconfessionali. Inoltre, tra le richieste c’è quella di “Spostare gli investimenti dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sostenibili”.
Ancora, si chiede di “Riaffermare e rispettare gli obblighi di proteggere e rispettare i diritti umani, compresi in particolare i diritti dei popoli indigeni, delle donne e delle comunità locali nell’azione per il clima; riconoscere il cambiamento climatico e la biodiversità indotti dall’uomo come parte di un’unica crisi e attuare soluzioni al cambiamento climatico basate sulla conservazione degli ecosistemi, sul ripristino e sulla protezione della biodiversità gestiti a livello locale”.
Infine, le chiese chiedono ai leader politici di “ascoltare coloro che sono in prima linea nella crisi climatica: le loro voci siano al centro dei colloqui e del processo decisionale sul clima”.

Qui la gallery fotografica degli eventi promossi dalle chiese protestanti a Glasgow.