Roma (NEV), 27 dicembre 2021 – L’arcivescovo anglicano Desmond Tutu, vincitore del Premio Nobel per la pace nel 1984, morto ieri, 26 dicembre, all’età di 90 anni, è stato “un leader chiave nella lotta morale contro il sistema dell’apartheid in Sudafrica, ma l’impatto del ministero e della testimonianza della sua vita si è esteso ben oltre i confini del suo paese e oltre quel momento storico”.
Così il Consiglio ecumenico delle chiese, in un comunicato diffuso ieri, dopo la scomparsa dell’attivista sudafricano. “Anche nell’era post-apartheid – continua la nota pubblicata sul sito dell’organizzazione – il suo impegno per la giustizia per tutti rimase incrollabile. Tutu credeva appassionatamente che la fede cristiana includesse tutti e che la responsabilità cristiana fosse per il bene di tutte le persone. La sua leadership ci ha rafforzato tutti in quella convinzione e continua ad essere un monito ad agire, nel nome e sotto l’egida di quei valori”.
Per approfondire: “L’ultimo saluto a Desmond Tutu”, di Gian Mario Gillio, da Riforma