501 anni fa la scomunica di Martin Lutero

Il 3 gennaio del 1521 la bolla "Decet Romanum Pontificem" e la scomunica con l'accusa di eresia per il teologo che diede inizio in Germania alla Riforma protestante e ne è diventato il simbolo.

Roma (NEV), 3 gennaio 2022 – Il 3 gennaio 1521, con la bolla Decet Romanum PontificemMartin Lutero (1481-1546) viene scomunicato da Papa Leone X. L’accusa è di eresia. Riproponiamo qui vari contributi sulla storia e l’attualità del pensiero di Lutero.

Qui la scheda NEV su Martin Lutero.

Da Riforma segnaliamo l’articolo di Paolo Ribet sul libro “Rileggere la Riforma. Studi sulla teologia di Lutero”, edito da Claudiana nel 2020.

Sul sito della chiesa luterana in Italia diversi approfondimenti e letture.

Infine, qui tutte le pubblicazioni di e su Lutero realizzate dalla Casa editrice Claudiana. 


Nell’aprile 1521 l’imperatore Carlo V invita Lutero alla dieta imperiale di Worms per interrogarlo. L’Elettore della Sassonia Federico il Saggio aveva ottenuto per Lutero un salvacondotto. Interrogato se volesse revocare i suoi scritti, Lutero rispose di no, a meno che non dimostrino che in base alla Sacra Scrittura aveva sbagliato e termina il suo intervento con le famose parole: “Qui sto. Non posso altrimenti. Dio mi aiuti. Amen”. Sulla strada del ritorno da Worms, Federico il Saggio gli salva la vita, facendolo rapire con un finto assalto e nascondendolo nel castello “Wartburg” sotto il nome di Junker Jörg, dove poi Lutero tradurrà il Nuovo Testamento dal greco in tedesco. Fino al 1534 traduce tutta la Bibbia, base importante sia per il luteranesimo che per la lingua tedesca. Negli anni seguenti delineò la sua posizione, mentre nel 1525 si sviluppò la rivolta dei contadini.

Qui un approfondimento sulla biografia di Lutero. 

Qui la presentazione del libro del professor Paolo Ricca “Da monaco a marito” che contiene la traduzione di due scritti di Martin Lutero sul matrimonio e la vita familiare.