Consiglio ecumenico chiese, il discorso della moderatrice

Durante l'emergenza sanitaria, che ha "diviso le persone ed esacerbato i conflitti", secondo Agnes Abuom, le chiese protestanti sono andate avanti "insieme alle comunità umane”

Mme Agnes Abuom, modératrice du Comité central du Conseil œcuménique des Églises Photo: Ivars Kupcis/COE

Roma (NEV), 10 febbraio 2022 – Nel suo discorso di apertura alla sessione del Comitato Centrale del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) ieri, 9 febbraio, la moderatrice Agnes Abuom, ha riflettuto sui momenti salienti degli ultimi otto anni, ricordando le vittime legate al COVID-19 e celebrando la speranza generata da l’undicesima Assemblea del Consiglio, che si terrà a Karlsruhe, in Germania.
“Per quanto riguarda il movimento ecumenico, c’è stato un allargamento e un approfondimento del dialogo” – ha detto – . Abbiamo approfondito i dialoghi bilaterali, che sono un’intercomunione ma abbiamo anche ampliato il numero dei gruppi con cui abbiamo rapporti, come il movimento pentecostale”. La moderatrice ha poi analizzato il percorso fatto dalle chiese di fronte e durante la pandemia. “La maggior parte delle persone, grazie a Dio, ha capito la necessità per noi di continuare le nostre attività online. Abbiamo preso decisioni online e, ai miei occhi, questo cambiamento ci sta portando in una direzione molto positiva”.
Abuom ha detto di aver trovato uno spirito di coesione, lavoro di squadra, collegialità e sostegno, nelle comunità e nelle chiese evangeliche. “La pandemia ha diviso le persone e ha sicuramente esacerbato i conflitti esistenti. Per questo il tema “L’amore di Cristo conduce il mondo alla riconciliazione e all’unità” è divino”, ha concluso.