Roma (NEV), 14 febbraio 2022 – Era il 1965 quando il pastore battista Martin Luther King si inginocchiò, in preghiera e in protesta, dopo essere stato arrestato, nel corso di una manifestazione a Selma. Ieri notte, nel corso dell’evento sportivo più seguito negli Usa, il Super bowl, il gesto è stato rifatto dal rapper Eminem, pseudonimo di Marshall Bruce Mathers III.
La scelta di Eminem è stata letta come un tributo all’ex quarterback dei San Francisco 49ers Colin Kaepernick, che si inginocchiò durante l’inno nazionale per protestare contro la brutalità della polizia nel 2016, dando il via a questa tradizione tra gli sportivi, soprattutto negli Usa.
Tra l’altro, secondo indiscrezioni, la National football league (NFL), non avrebbe dato il permesso all’artista di inginocchiarsi, notizia comunque smentita, alla vigilia, dalla stessa lega.
Un gesto, quello del “taking a knee” diventato ormai, non solo negli Stati Uniti, simbolo della lotta contro il razzismo.
Qui di seguito il testo di una predicazione del pastore valdese Luca Baratto, a proposito del gesto dell’inginocchiarsi, tratto da “Ascolta si fa sera” del 2020:
“Quando fummo al termine di quei giorni, partimmo per continuare il viaggio, accompagnati da tutti loro, con le mogli e i figli, sin fuori dalla città; dopo esserci inginocchiati sulla spiaggia, pregammo e ci dicemmo addio”.
Questo brano è preso dal capitolo 21 degli Atti degli apostoli e descrive la partenza di Paolo dalla città di Tiro verso Gerusalemme, dove l’apostolo verrà arrestato, incarcerato e poi inviato a Roma.
L’immagine di Paolo inginocchiato in preghiera, mi è venuta in mente vedendo l’immagine di tanti altri uomini e donne, famosi o ignoti, in ginocchio per protestare contro il razzismo.
Il movimento “Black Lives Matter – Le vite dei neri valgono” ha infatti ripreso come espressione di protesta il gesto cristiano dell’inginocchiarsi. Non dall’apostolo Paolo, ma facendosi ispirare da Martin Luther King… C’è una foto, in bianco e nero, del 1965 che ritrae King inginocchiato – con una gamba piegata e l’altra distesa sul marciapiede –insieme ad altri fratelli e sorelle che pregano prima di venire imprigionati a Selma, dove manifestavano per il diritto di voto degli afroamericani.
Oggi quel gesto è diventato per così dire laico, secolarizzato. Però è importante ricordare che l’immagine di persone in ginocchio contro il razzismo ha una radice cristiana profonda. E’ importante perché spesso noi cristiani ci dimentichiamo di lottare per la libertà degli altri pensando che si tratti di qualcosa di politico o mondano. Non è così. Inginocchiamoci anche noi in preghiera invocando il Dio che libera e guarisce”.
Per approfondire: articolo del New York Times, “Dr. Dre, Snoop Dogg headline hip-hop halftime show as Eminem takes a knee”; sulla storia del “taking a knee”, articolo della BBC, e un altro articolo, dal Time.
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