Ucraina, delegazione chiese mondiali in visita nelle zone del conflitto

Una delegazione di ACT Alliance e del Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC, in inglese WCC) ha visitato l'Ungheria, l'Ucraina e la Romania dal 14 al 18 marzo, concentrandosi sui bisogni umanitari e sulle iniziative delle chiese per aiutare le popolazioni.

17 March 2022, Siret, Romania: A woman closes her eyes as she sits on the bus to Suceava from the Vama Siret border crossing, Romania. The Vama Siret border crossing connects northeast Romania with Ukraine. Located north of Siret and further in the south the city of Suceava, the crossing connects Romania with the Ukrainian village of Terebleche and further north the city of Chernivtsi. Following the invasion of Ukraine by Russian military starting on 24 February 2022, close to half a million refugees have fled across the Ukrainian border into Romania. In the past 24 hours, government figures indicate more than 50,000 people have crossed the border in search of refuge, an estimated 20 percent of whom are expected to stay in Romania, rather than transit into other European countries.

Roma (NEV), 21 marzo 2022 – Esponenti del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) in visita nei luoghi di confine con la guerra in Ucraina, dove stanno emigrando in queste settimane centinaia di migliaia di profughi.

La delegazione ha visitato nei giorni scorsi i centri per i rifugiati a Budapest, quindi ha tenuto una tavola rotonda con i partner ecumenici in Ungheria.

Il gruppo è anche stato lungo il confine ucraino e rumeno per vedere il lavoro svolto dall’ Hungarian Inter-Church Aid a sostegno dei rifugiati. La delegazione è stata ricevuta anche da Sua Eminenza Padre Iustin, Vescovo di Maramuresh e Satmar della Chiesa Ortodossa Romena, che ha spiegato come la Chiesa ortodossa rumena sia “molto dinamica e attivamente coinvolta nell’accoglienza e nella cura cristiana di tutti coloro che attraversano il confine con la Romania, sia che rimangano che si trasferiscano liberamente sulla strada verso i paesi occidentali”. Ai rifugiati ucraini vengono forniti medicinali, cibo, vestiti, alloggio o guida verso le destinazioni.

17 March 2022, Milișăuți, Romania: A children’s centre has been repurposed to host refugees from Ukraine, at a church compound in Milișăuți.

Il Monastero di Petrova, ad esempio, in Romania, ospita più di 50 madri con bambini a tempo indeterminato, fornendo alloggio, pasti e altre cure. Attraverso la collaborazione con le autorità e le istituzioni educative, i bambini hanno anche l’opportunità di frequentare la scuola e imparare nella loro lingua madre all’interno delle comunità ucraine della zona.

La vice segretaria generale del Consiglio ecumenico, Isabel Apawo Phiri, ha dichiarato che l’incontro con i rifugiati e coloro che li aiutano è stato “un chiaro messaggio dell’impatto spaventoso e crescente del conflitto in Ucraina sui civili. Le donne, gli uomini e i bambini dell’Ucraina stanno soffrendo di quelli che sembrano essere continui attacchi indiscriminati. Ospedali, scuole, asili nido e aree residenziali: i rifugiati stanno uscendo da questi spazi con storie dirette di traumi profondi”.

Peter Prove, direttore della Commissione del Consiglio ecumenico delle Chiese per gli affari internazionali, ha affermato che, “poiché il diritto internazionale umanitario continua a essere disatteso, i civili stanno sopportando il peso maggiore del conflitto. È profondamente inquietante assistere agli effetti di quelli che possono essere considerati crimini di guerra e crimini contro l’umanità. I gruppi di aiuto umanitario e le chiese sono uniti nel chiedere un cessate il fuoco e la ripresa dei negoziati per porre fine a questo tragico conflitto”.