Roma (NEV), 4 maggio 2022 – “Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo disperare quando vediamo cosa accade oggi nel nostro mondo, ma affrontarlo con coraggio”. Con queste parole Ioan Sauca, Segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), introduce il report annuale dell’organizzazione, pubblicato ieri, 3 maggio, sul sito oikoumene.org.
Il testo ripercorre in particolare l’impegno delle chiese protestanti per la pace in Ucraina, dal 24 febbraio a oggi.
“Avendo visto l’impatto del conflitto nei volti dei rifugiati che arrivano nei paesi vicini, ed essendo consapevoli della difficile situazione e dei pericoli per quei civili ancora intrappolati e impossibilitati a fuggire, sottolineiamo con forza l’urgente necessità di corridoi umanitari efficaci e sicuri per consentire alla popolazione di sfuggire ai combattimenti”, continua la nota.
Prima dell’escalation del conflitto in Ucraina, nel 2021, la comunità del Consiglio ecumenico delle chiese “si è riunita in preghiera in modi che non hanno precedenti”, prosegue Sauca, facendo riferimento ai cambiamenti imposti dalla pandemia.
“Credo che Dio abbia ascoltato le nostre preghiere. Abbiamo chiesto a Dio coraggio e saggezza. Confidavamo nella promessa di Dio di superare qualunque cosa ci si trovasse di fronte. E abbiamo affrontato molto. Abbiamo perso molte persone nella famiglia ecumenica a causa del Covid19 e non solo. In mezzo a questa tristezza, forse anche a causa di questa tristezza, è cresciuto un nuovo impegno per la compassione attiva, l’uno per l’altro. Se la pandemia ha raggiunto tutte le regioni del nostro pianeta, ha anche rivelato la nostra inaspettata vulnerabilità e interdipendenza”, conclude il Segretario generale del CEC.
Qui il testo integrale del rapporto annuale del Consiglio ecumenico.