Usa, sparatoria in scuola Texas, la preghiera delle chiese: “Che non accada mai più”

Dopo l'ennesima strage in una scuola - con 21 vittime, tra le quali 19 bambini - si riaccende la polemica sulla lobby delle armi negli Stati Uniti. La preghiera della Chiesa unita di Cristo, le parole di uno dei figli di Martin Luther King e le reazioni del mondo politico.

Foto @chela_bonky, unsplash

Roma (NEV), 25 maggio 2022 – “Con un dolore totale e irrefrenabile offriamo queste parole, dando voce collettiva all’angoscia che tutti noi proviamo”. Inizia così la preghiera collettiva pubblicata dalla Chiesa unite di Cristo (UCC) sul loro sito, a poche ore dalla sparatoria che ha provocato 21 vittime, in Texas, alla Robb Elementary School di Uvalde. “Per coloro che sentono il peso di una colpa inutile all’indomani di ciò, chiedendosi cos’altro avrebbero potuto fare per impedirlo; per la nazione, così innamorata delle armi da continuare a tollerare queste sparatorie di massa e il dolore che infliggono senza mai costruire la volontà collettiva necessaria per affrontarle pienamente”, continua il testo.

“Guarisci le nostre ferite aperte – scrivono gli ufficiali nazionali della Chiesa Unita di Cristo, i pastori John C. Dorhauer, ministro generale e presidente, Traci Blackmon, Karen Georgia Thompson – Ripristina il nostro senso di compassione. Metti a tacere l’inquietudine dentro di noi. Risolvi la giusta rabbia che si sta accumulando. Accendi il desiderio di pace. Rimuovi il baratro che vede la razza, la religione e la convinzione politica il metro del valore di una persona. Poni fine al ciclo di violenza che genera altra violenza. Metti a tacere le voci che mediano paura e divisione e creano l’odio che vediamo crescere ovunque tra di noi. Acquieta l’anima tormentata di chi sta pensando di prendere la prossima pistola e porre fine a vite innocenti. Consenti a tutti noi di agire ora, rifiutandoci di aspettare il prossimo spettacolo dell’orrore prima di cambiare le leggi che rendono il possesso e l’uso delle armi così accessibile. Trasforma l’angoscia in azione; la nostra rabbia in desiderio di costruire; il nostro odio in amore; il nostro dolore in speranza. Fa che non accada mai più. Mai. Quanto ancora possiamo sopportare, o Signore? Quanto ancora possiamo sopportare?”

In un tweet, Martin Luther King III, figlio maggiore del pastore battista leader del movimento per i diritti civili, si dice “pronto all’azione. Tutto questo deve finire! E’ un dolore che nessuno dovrebbe conoscere”.

Dopo la strage, il presidente Joe Biden ha chiesto leggi più severe sulle armi perché è “tempo di agire”. “Quante decine di bambini, che hanno assistito a quello che è accaduto, vedono i loro amici morire come se fossero su un campo di battaglia? – ha detto il presidente americano – Come Paese dobbiamo chiederci: quando, in nome di Dio, ci opporremo alla lobby delle armi?”. “Questo genere di sparatorie di massa raramente accadono altrove nel mondo. Perché? – ha aggiunto – Questo genere di sparatorie di massa non accadono mai con la stessa frequenza con cui avvengono in America”. “Perché siamo disposti a convivere con questa carneficina?”, ha detto ancora il presidente americano, secondo il quale non tutto può essere fermato con leggi più severe sulle armi, ma “è ora di trasformare questo dolore in azione”.


Per approfondire: articolo di Claudio Geymonat su Riforma