Generazione Z giù dal divano. Il Servizio civile che piace

Stefano Bertuzzi (Diaconia valdese): "C'è una retorica che vorrebbe i/le giovani poco impegnati/e e stancamente ‘seduti/e sul divano’: al contrario, se si forniscono buone possibilità di crescita e consapevolezza in ambienti valorizzanti sono ben felici di mettersi in gioco"

Foto Jeremy Thomas -Unsplash

Roma (NEV), 26 luglio 2022 – Fra il 2020 e il 2022, secondo il “Rapporto giovani” dell’Istituto G. Toniolo, l’idea positiva di sé delle nuove generazioni è caduta dal 53,3% al 45,9%. La motivazione e l’entusiasmo nelle proprie azioni sono passati dal 67,5% al 57,4%. L’indicatore che riguarda il perseguimento di un obiettivo è precipitato dal 67% al 60%. Questi dati sono stati esposti nel corso della recente assemblea dell’Associazione servizio civile (ASC aps), una delle tante realtà del Terzo Settore nel nostro Paese.

Il Servizio civile universale (SCU), tuttavia, in questo mese di luglio ha visto contemporaneamente in tutta Italia oltre 13.000 altri giovani iniziare un nuovo percorso. Dopo un periodo di stallo, entro il 2022 dovrebbero partire altri progetti e il numero di giovani coinvolti dovrebbe salire a oltre 50.0000.

La Diaconia valdese (Commissione sinodale per la Diaconia – CSD) fa parte degli organismi direttamente impegnati nel Servizio civile. Circa 50 ragazzi e ragazze hanno iniziato il loro servizio nell’ambito dell’assistenza di anziani, minori fragili, migranti, persone con disabilità, in progetti a scopo educativo e servizi che si occupano di valorizzazione delle culture locali.

Foto CSD

“Il Servizio civile universale, figlio dell’obiezione di coscienza alla leva obbligatoria, nel tempo è naturalmente cambiato, così come lo sono le motivazioni che spingono oggi i/le giovani a partecipare – scrive Stefano Bertuzzi, responsabile della gestione degli operatori volontari dell’ufficio volontariato della Diaconia Valdese –. Vediamo sempre meno spesso espresse nei ragazzi e nelle ragazze le ragioni che hanno portato alla sua nascita; al contrario, oggigiorno i/le giovani cercano in esso una sorta di lungo tirocinio per testare le competenze acquisite durante gli studi precedenti, così come molte/i vengono attirati/e dal compenso di 444,30 € mensili (a fronte di un impegno di circa 25 ore settimanali) e ciò è vero soprattutto per coloro che vivono in zone con alti tassi di disoccupazione. Ciò contraddice la retorica che vorrebbe i/le giovani poco impegnati/e e stancamente ‘seduti/e sul divano’: al contrario, se si forniscono buone possibilità di crescita e consapevolezza in ambienti valorizzanti sono ben felici di mettersi in gioco. Tanti/e sono coloro che, una volta terminato il servizio decidono di intraprendere o riprendere percorsi formativi nel medesimo ambito, così come per molti/e il servizio civile è un’occasione per farsi conoscere: ogni anno sono numerosissimi i/le volontari/e che vengono poi assunti/e dalle strutture: è capitato recentemente e più volte anche in Diaconia Valdese”.

Il Servizio civile, così come il volontariato internazionale, rappresenta “un osservatorio privilegiato che permette alla Diaconia Valdese di vedere, anno dopo anno, i cambiamenti, le speranze e i desideri, così come le difficoltà delle nuove generazioni, di intercettarne le necessità per porsi al servizio dei/lle giovani, mentre si stanno mettendo loro stessi/e al servizio della diaconia, ma soprattutto della collettività”.

Da parte sua, il presidente dell’ASC Licio Palazzini ha detto: “I giovani vogliono impegnarsi, ma si sentono esclusi e non vedono provvedimenti strutturali. Cercano nuove strade e utilizzano nuovi linguaggi che noi – enti del terzo settore – dobbiamo saper intercettare e con i quali dialogare. […] il Servizio Civile Universale può essere la risorsa per tenere insieme risposte ai bisogni delle persone e evitare la perdita di un’altra generazione di giovani”.

Insomma, le occasioni ci sono e, dove non ci sono, vanno create. Il dialogo è aperto, soprattutto per valorizzare il sano protagonismo di chi è sceso giù dal divano e ha preso in mano il suo presente e il suo futuro.