
Roma (NEV), 8 agosto 2022 – Guidata dal Segretario generale ad interim del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Padre Ioan Sauca, una delegazione dell’organismo mondiale ha incontrato il Consiglio ucraino delle chiese e delle organizzazioni religiose. L’incontro, organizzato nell’ambito di una visita in Ucraina in vista della partecipazione delle Chiese ucraine alla prossima assemblea CEC a Karlsruhe, si è tenuto il 3 agosto scorso. Il Consiglio ucraino delle chiese e delle organizzazioni religiose rappresenta il 95% delle comunità religiose in Ucraina. Fra queste, sono comprese le chiese ortodosse, greco-cattoliche e romano-cattoliche, protestanti ed evangeliche, nonché le unioni religiose ebraiche e musulmane.
“La vostra iniziativa nel farci visita durante l’aggressione russa è molto importante per noi e per la società religiosa ucraina” ha dichiarato Marcos Hovhannisyan, vescovo della diocesi ucraina della Chiesa apostolica armena e presidente del Consiglio ucraino delle chiese e delle organizzazioni religiose. È stato lui ad accogliere la delegazione del CEC. I membri del Consiglio ucraino hanno espresso la speranza che la voce del CEC e delle Chiese di tutto il mondo contribuisca a fermare la guerra.
“Siamo venuti qui per assicurarci che ci siano delegati ucraini all’assemblea del CEC, in modo che tutto il mondo possa vedervi e che possiate parlare a vostro nome, a nome del popolo ucraino stesso” ha detto il Segretario Sauca. Che ha aggiunto: “Dio è dalla parte di coloro che soffrono e la pace giusta vince sempre”.
“Il vostro lavoro è di ispirazione. Esso non solo rappresenta la società ucraina, ma porta anche una visione comune per il futuro – ha detto ancora Sauca –. Come comunità religiose avete un ruolo importante nella riconciliazione. E la riconciliazione non avviene dimenticando, ma dicendo la verità”.
Il viaggio della delegazione in Ucraina si è svolto dall’1 al 5 agosto. Con Sauca, anche il pastore Pedroso Mateus, vice segretario generale del CEC e direttore della Commissione Fede e Costituzione. E Ivars Kupcis, responsabile della comunicazione del CEC.
Durante la visita di solidarietà, la delegazione CEC ha incontrato anche diverse istituzioni statali che si occupano di questioni religiose, ascoltando vittime della guerra in corso. Il CEC ha chiesto supporto affinché i membri della delegazione delle Chiese ucraine possano lasciare il Paese e partecipare all’11ª Assemblea del CEC a Karlsruhe. Leggi: “Siamo venuti qui per mostrare la nostra solidarietà“.
Nel corso di uno di questi incontri, alla richiesta di sospendere la partecipazione di esponenti provenienti dalla Russia (come richiesto anche ad altri organismi culturali ed enti, il CEC ha risposto: “Il Consiglio ecumenico delle chiese è stato fondato per promuovere il dialogo tra chiese che non sono in accordo tra loro. Perciò non miriamo a escludere, ma a sfidare i nostri membri a lavorare insieme per la giustizia e la pace”. Il Comitato centrale, organo di governo del CEC, riunitosi a luglio di quest’anno, ha discusso a fondo la proposta di sospensione avanzata da alcune chiese e ha concluso all’unanimità che il CEC deve continuare a mantenere la sua identità di piattaforma aperta in cui le chiese si incontrano e si sfidano a vicenda, cercando vie di riconciliazione e guarigione basate su una pace giusta”.
Per approfondire:
Dichiarazione del Comitato centrale del CEC sulla guerra in Ucraina.
Il sito del Consiglio ucraino delle chiese e delle organizzazioni religiose.
Discorso di benvenuto del vescovo Marcos Hovhannisyan.
Galleria fotografica dell’incontro.
La delegazione del CEC visita l’Ucraina nel contesto della guerra in corso (Comunicato stampa del 6 agosto 2022).