Speciale Karlsruhe// Il giorno della cura del creato

Nella giornata di inizio del Tempo del Creato, le testimonianze di delegati e delegate da tutto il mondo in seno all'Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle chiese in corso in Germania. Domani lo sciopero per il clima dei giovani di Fridays for future.

Karlsruhe (NEV), 1 settembre 2022 – Ambiente e cambiamenti climatici al centro dell’agenda dell’Assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). E non poteva che essere questo il tema prioritario dei lavori dell’evento a Karlsruhe, nel giorno di inizio del Tempo del Creato. Il 1° settembre è infatti una giornata di preghiera dedicata alla Creazione: l’idea nacque nel 1989 per desiderio del Patriarca Ecumenico Dimitrios, che suggerì che il primo giorno dell’anno ortodosso, appunto il 1° settembre, venisse considerato giorno “di protezione dell’ambiente naturale”. Così, dall’Assemblea ecumenica europea di Graz, in Austria, nel 1997, il “Tempo per il Creato” è diventato un periodo liturgico ecumenico globale, sempre più partecipato a tutti i livelli, che si conclude il 4 ottobre.

Tornando al summit di Karlsruhe, nella conferenza stampa odierna la rappresentante del popolo Sami, Julia Rensberg, delegata della chiesa di Svezia, ha raccontato di come i cambiamenti climatici siano concreti e visibili, inverno dopo inverno, nella sua terra natia. Lei e il suo popolo soffrono la fame, letteralmente, a causa dell’innalzamento delle temperature nella regione artica, che rappresenta una “frontiera”. Ha inoltre ricordato di come le loro radici siano connesse alla “madre terra” e dell’impatto del climate change “sulle foreste naturali, che conservano un enorme patrimonio in termini di biodiversità”.

Joy Kennedy è la moderatrice del gruppo di lavoro sui cambiamenti climatici del Consiglio ecumenico delle chiese. “Serve una nuova teologia per il clima, una cosmologia, un nuovo modo di vivere in questo cosmo”, ha dichiarato nell’incontro con la stampa che si è svolto questa mattina. Ma, ha ammesso, non tutte le chiese stanno facendo la loro parte o hanno realmente compreso l’urgenza di questo tema. Una crisi che colpisce a livello globale, dal profondo Nord rappresentato ad esempio dalla voce dell’esponente Sami fino ai Caraibi. Bjorn Wards, delegato della chiesa presbiteriana di Trinidad e Tobago, ha evidenziato i molteplici problemi della regione dalla quale proviene, legati anche al fenomeno del landgrabbing (l’accaparramento di terreni per l’agricoltura, per lo più intensiva, senza il consenso o comunque a scapito delle comunità locali, ndr). Effetti devastanti per questi territori, incrementati anche dal turismo di massa.

Nei prossimi giorni l’ecologia e l’ambiente continueranno ad essere tra i temi più gettonati sia negli eventi ufficiali dell’Assemblea che nelle iniziative a latere. Domani, venerdì 2 settembre, è prevista ad esempio la protesta per il clima del movimento #FridaysforFuture guidata dai giovani, con una marcia simbolica e un programma di interventi dal palco con voci di giovani, canti, appelli alla solidarietà e all’azione globali.

L’iniziativa è nata grazie all’Ecumenical Youth Gathering (EYG), un gruppo di giovani da tutto il mondo che si ha appunto organizzato lo sciopero per la giustizia climatica, in connessione con il movimento lanciato da Greta Thunberg. L’EYG Climate Group è composto da circa 25 volontari di età inferiore ai 30 anni. Da quando sono arrivati ​​a Karlsruhe, si sono incontrati ogni giorno durante la pausa pranzo per condividere storie ed esperienze a proposito di come il clima stia cambiando i loro Paesi e regioni di provenienza e pianificare lo sciopero.

Qui il video della conferenza stampa sul clima:


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