16 giorni per vincere la violenza, 6° giorno. Il lavoro delle donne: poco e fragile, soprattutto per le madri

immagine tratta dalla locandina del pre-sinodo FDEI del 2021 https://www.nev.it/nev/2021/08/16/21-agosto-il-pre-sinodo-delle-donne-protestanti/

Roma (NEV), 29 novembre 2022 – Pubblichiamo, a puntate e giorno per giorno, gli approfondimenti del fascicolo “16 giorni contro la violenza” curato dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fino al 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Per rivedere la presentazione ufficiale del fascicolo, clicca qui.


GIORNO 6: 30 NOVEMBRE

Il lavoro delle donne: poco e fragile, soprattutto per le madri


DOMANDA
per discutere

Quali esperienze di esclusione
o sottovalutazione abbiamo
vissuto nella nostra esperienza lavorativa?


Che l’Italia sia la cenerentola in Europa
per i tassi di occupazione femminile è
ampiamente noto. Hanno un lavoro nel
2021 solo 53 donne su 100 appartenenti alla
popolazione “in età attiva” fra 20 e 64 anni,
contro 72 uomini su 100. In Europa, solo la
Grecia registra valori peggiori dei nostri. Con-
temporaneamente, fra le donne è più alta la
disoccupazione, e soprattutto l’inattività, cioè
la condizione di chi rinuncia anche a cercarlo,
il lavoro, perché si ritiene priva di ogni possi-
bilità di trovarlo, oppure perché l’altro lavoro,
quello della cura, impedisce anche di cercarlo.
Più alto fra le donne il lavoro irregolare, il lavo-
ro a termine, il lavoro part-time, soprattutto quel-
lo involontario, non scelto dalle donne ma subìto,
perché quello a tempo pieno non è disponibile.
Ma vale la pena di capire per quali donne la
situazione è peggiore. Non per le donne con un
alto titolo di studio (e sono molte, perché le don-
ne costituiscono la maggioranza dei laureati, an-
che se sono ancora troppo poche nelle discipline
scientifiche), non per le donne senza figli, ma
per quelle che hanno figli, specialmente picco-
li. Il tasso di occupazione delle donne di 25-49
anni con figli di età inferiore ai 6 anni è pari al
54% mentre quello delle donne della stessa età
senza figli è del 74%. 20 punti di differenza, nei
quali andrebbe cercata la ragione principale per
la quale in Italia facciamo così pochi bambini.


 

Proposta di visione:

SPERIAMO CHE SIA FEMMINA

regia di Mario Monicelli

Italia/Francia, 1986, 120’

Ritratto ironico, a tratti drammatico, di una famiglia in cui si confrontano la fragilità dei maschi e la fermezza di un universo femminile, rappresentato da personaggi indimenticabili per la
loro simpatia.



VERSETTO BIBLICO

Rut, la Moabita, disse a Naomi: «Lasciami
andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia». E lei le rispose: «Va’, figlia mia». Rut andò e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori (Rut 2, 2-3)

COMMENTO


Ad un primo sguardo, la Bibbia appare succube dello stereotipo patriarcale che vuole la donna in casa, esclusa dallo spazio pubblico. Ma una lettura ravvicinata mostra come questa situazione sia il frutto di quella volontà di dominio che avvelena fin da subito la relazione tra gli uomini e le donne. Nel giardino di Eden udiamo solo la voce di Adamo, che definisce Eva, a cui scarica la responsabilità della trasgressione. Nella scena che denuncia la colpa viene descritto il patriarcato: il maschio in posizione di dominio, che lavora la terra; la donna
succube, che partorisce nel dolore. Ma la Bibbia allestisce anche la scena del riscatto: un altro giardino, quello del Cantico, in cui è la donna a prendere la parola e l’iniziativa. E poi Rut, un’altra Sulamita, che non teme di uscire di casa per guadagnare il pane e riaprire la storia alla speranza messianica.


PREGHIERA

Donaci la sapienza di Naomi,
che non rinchiude
ma invita ad andare.
Donaci il coraggio di Rut,
la straniera che non teme di
esporre la propria differenza.
Donaci, Signore, di osare so-
gnare in grande, insieme all’a-
stuzia dei piccoli gesti possibili.
E fa che mentre spigoliamo nei
campi altrui ritroviamo il sen-
so e la dignità delle nostre vite,
oltre la carestia e la paralisi,
per generare futuro.

 


Il fascicolo “16 giorni per vincere la violenza” è scaricabile integralmente in formato PDF (clicca al link di seguito): 16 giorni FDEI 2022 (disponibile anche in tedesco, inglese e spagnolo).

Si parla di Iran, di Afghanistan, di Argentina, ma anche di lavoro; di giovani; di contraccezione, aborto, prevenzione; di politica. E di felicità.

La pubblicazione contro la violenza sulle donne si trova anche come inserto cartaceo all’interno del settimanale Riforma.


“16 giorni contro la violenza” è una campagna internazionale annuale che inizia il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e termina il 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) aderisce alla campagna con diverse iniziative.