16 giorni per vincere la violenza, 9° giorno. Diritto alla felicità per tutte

Immagine di Shamsia Hassani, artista afghana. Tratta dal fascicolo FDEI 16 giorni contro la violenza 2022

Roma (NEV), 3 dicembre 2022 – Pubblichiamo, a puntate e giorno per giorno, gli approfondimenti del fascicolo “16 giorni contro la violenza” curato dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fino al 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Per rivedere la presentazione ufficiale del fascicolo, clicca qui.


GIORNO 9: 3 DICEMBRE

Diritto alla felicità per tutte


DOMANDA
per discutere

Che cosa vuol dire, nella
nostra vita, il diritto alla
felicità?


Ci sono donne, e donne: quelle che arri-
vano prime, le ultime e la sterminata
folla di quelle che stanno nel mezzo,
senza nome. Le prime sono sempre troppo
poche (sconfortanti le statistiche sul numero
di manager, politiche, scienziate), ottengono
però visibilità e compiacimenti. Interessa
poco sapere quanto di sé hanno lasciato in-
dietro per arrivare, quanta incompletezza si
tengono dentro. Le ultime possono essere
ignorate, derise, ma anche compiante, aiu-
tate, erette a simbolo della cattiveria dell’oc-
cidente, quando si tratta di migranti, donne,
vittime sempre di un altro mondo, anche
quando sono vittime di uomini di questo
nostro mondo, perché è difficile ammettere
che il violento sia in mezzo a noi. Le donne
di mezzo, le penultime, lavorano per man-
tenersi, spesso costrette al part-time per
esigenze familiari, licenziate più facilmente
degli uomini, pagate meno. Per le difficoltà
che incontrano rinunciano a desideri, pro-
getti, aspirazioni personali. Il metodo delle
Pari Opportunità non ha avuto risultati sod-
disfacenti, influendo solo ai vertici della pi-
ramide sociale, in un periodo storico in cui
l’ascensore sociale risulta bloccato.
In questo panorama quale donna è, non
dico più felice, che è parola grossa, ma più a
suo agio nella propria mente e nel proprio cor-
po di donna, con libertà di esserci? Dovreb-
be essere chiaro universalmente che togliere
aspirazioni, sogni, idee, progetti, trasforman-
do la vita in una corsa ad ostacoli, dove se cadi
difficilmente ti rialzi, è violenza.
È troppo sperare in un tempo di nuova so-
rorità tra le prime, che hanno più potere da
agire, le ultime e le penultime, sapendo che
nessuna è priva di potere e di libertà?


VERSETTO BIBLICO

E tutte le vedove si presentarono a lui pian-
gendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva mentre era con loro. Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: “Tabita, àlzati” (Atti 9, 39-40).

COMMENTO

Grande deve essere stata la felicità delle
vedove nel riabbracciare la loro beniamina
di nuovo viva. Tabita non era una ribelle, ma
donna coraggiosa sì. Infatti, aveva abbracciato il cristianesimo in un tempo di persecuzione.
E lo aveva fatto nel modo più coerente possibile, tanto da essere definita  discepola”, prima e unica donna a ricevere questo appellativo nel Nuovo Testamento. Tabita era una donna impegnata, che si occupava delle ultime e più fragili dell’epoca: le vedove. Con loro aveva creato forti legami di sorellanza. Per loro realizzava indumenti e vestiti. Erano abiti cuciti su misura, perché considerava le vedove come
persone, non come categoria indistinta. Poi
Tabita si ammalò e morì. Pietro fu chiamato a intervenire e quando arrivò le donne erano lì.
I ruoli si erano invertititi. Non era più Tabita
ad agire in aiuto delle vedove, erano queste a mostrare a Pietro il bene tangibile della discepola, chiedendogli l’impossibile. Nel seguire Gesù le differenze si annullano, le relazioni si stringono, la nuova sororità trascende i tempi e diventa reale e possibile. E in questo scenario, Tabita torna alla vita.


PREGHIERA

Signore, aiutaci a essere tue
discepole, mai indifferenti
alla violenza, sempre pronte
ad agire per il bene.

 


Il fascicolo “16 giorni per vincere la violenza” è scaricabile integralmente in formato PDF (clicca al link di seguito): 16 giorni FDEI 2022 (disponibile anche in tedesco, inglese e spagnolo).

Si parla di Iran, di Afghanistan, di Argentina, ma anche di lavoro; di giovani; di contraccezione, aborto, prevenzione; di politica. E di felicità.

La pubblicazione contro la violenza sulle donne si trova anche come inserto cartaceo all’interno del settimanale Riforma.


“16 giorni contro la violenza” è una campagna internazionale annuale che inizia il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e termina il 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) aderisce alla campagna con diverse iniziative.