Dalla Svizzera con amore: duecentomila firme per la responsabilità delle multinazionali e 12 milioni di franchi per l’Africa

Foto tratta da en.heks.ch/medien/aid-for-people-affected-by-drought-in-east-africa

Roma (NEV), 7 dicembre 2022 – Lo scorso 1° dicembre, la “Coalizione per le multinazionali responsabili” ha depositato presso la Cancelleria federale svizzera, a Berna, oltre duecentomila firme per chiedere una legge efficace sulla responsabilità delle multinazionali.

Sono passati due anni dalla bocciatura dei referendum che miravano a vietare aiuti economici ad aziende che producono armi e a obbligare le multinazionali a rispondere dei comportamenti non etici anche delle sedi in Paesi esteri. Nel 2020 la richiesta era stata accettata dal 50,7% dei votanti, ma siccome la rappresentanza dei cantoni era in minoranza, era stata respinta. Tuttavia la coalizione non si è arresa e ha raccolto in 100 giorni 217509 firme.

Gli stessi promotori della petizione si sono detti impressionati dal numero di firme raccolte in così poco tempo. “Se una multinazionale viola i diritti umani o distrugge l’ambiente, non viene ancora ritenuta responsabile dei suoi atti” ha dichiarato Chantal Peyer, consulente dell’Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere (ACES) e membro della coalizione.

I casi di violazioni dei diritti umani e di inquinamento ambientale da parte di multinazionali con sede in Svizzera, denuncia la Coalizione, continuano. Il Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera (FCES, ora Chiesa evangelica riformata in Svizzera – CERS) si era espressa in favore delle iniziative. Con essa, anche la Conferenza dei vescovi cattolici, l’Alleanza evangelica svizzera, parrocchie, la Federazione delle donne protestanti di Svizzera, l’Eper–Heks, la Diaconia delle chiese riformate elvetiche e molti altri organismi e ong, da Amnesty International a Zero Waste.

La Svizzera aiuta l’Africa

Un altro impegno proveniente dalla Svizzera è quello della Catena della Solidarietà. 12,27 milioni di franchi sono stati infatti raccolti per le vittime della carestia in Africa orientale, regione colpita da una grave siccità. Come riporta rsi.ch (la radiotelevisione svizzera di lingua italiana) a inizio dicembre, la Catena della Solidarietà sta attualmente finanziando otto progetti con i partner svizzeri attivi in loco, tra cui l’organizzazione umanitaria “Adventist Development and Relief Agency” (ADRA), Caritas Svizzera, Aiuto delle Chiese evangeliche svizzere (ACES), Helvetas, Medair, Save the Children Svizzera, Veterinari senza frontiere Svizzera e la Fondazione Terre des hommes.

Un summit ecumenico per la cooperazione fra protestanti e cattolici

Sempre parlando di Svizzera, si è infine chiuso il “summit ecumenico” che ha visto insieme il Consiglio della Chiesa evangelica riformata in Svizzera e la Conferenza episcopale svizzera. I due organismi, rispettivamente protestante e cattolico, si sono confrontati su temi teologici e sulla cooperazione: cappellanie interconfessionali, rapporto tra religione e Stato, ecumenismo, sfide delle migrazioni, emergenze climatiche, economiche e sociali, solidarietà. Su Riforma.it un resoconto dell’avvenimento.